Guantanamo si svuota: Obama in silenzio porta via i prigionieri

Guantanamo si svuota: Obama in silenzio porta via i prigionieri
di Flavio Pompetti
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Mercoledì 7 Gennaio 2015, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 16:17
NEW YORK - Dopo anni di polemiche gridate, i prigionieri di Guantanamo stanno lasciando in silenzio la base cubana controllata dagli americani. Sei sono stati accolti dal presidente uscente dell'Uruguay José Mujica all'inizio di dicembre, altri quattro sono partiti dopo Natale alla volta del Kazakistan. Le famigerate gabbie della prigione ospitano al momento 127 persone, per lo più cittadini yemeniti. Tra loro 59 sono stati sollevati da ogni incriminazione da 10 e più anni e da allora attendono l'ultimo provvedimento di riabilitazione che li autorizzi a riconquistare la libertà.



LA PROMESSA

Il tentativo di chiudere la base è stato uno dei punti più spinosi della presidenza di Obama. Il candidato democratico aveva fatto della promessa uno dei capisaldi della campagna elettorale per le elezioni del 2008 e pochi giorni dopo il primo insediamento aveva ordinato al suo ministro per la Difesa di procedere. Chuck Hagel, anche lui scettico sul provvedimento, ha però incontrato enormi resistenze nell'attuare l'ordine e la procedura fu sospesa nel 2009. Tra i ranghi dell'intelligence molti temevano che i sospetti terroristi potessero tornare attivi una volta rilasciati. Obama ha rilanciato gli sforzi nel 2013, quando ha nominato Cliff Sloan inviato speciale con il solo compito di portare a termine la missione. Insieme alla nomina di Sloan, il presidente ha messo in piedi un complesso sistema di controllo per ognuno dei provvedimenti di rilascio.



LA PROCEDURA

La pratica deve essere esaminata e approvata dai ministeri degli Esteri, della Difesa e della Giustizia e poi vidimata dall'ufficio della Homeland Security, dal capo di gabinetto e dal direttore dell'Intelligence Nazionale. Scrutini tanto scrupolosi e diffusi sono finalmente riusciti a rompere il muro di ostilità che impediva i rilasci. Se il ritmo attuale sarà confermato in futuro, il numero dei prigionieri rimasti nella base scenderà presto sotto la soglia di 80-60, oltre la quale diventerà antieconomico mantenerla aperta. A quel punto Obama sarà riuscito a ottenere il risultato di delegittimare Guantanamo anche senza doverla fisicamente chiudere.



Anche la recente decisione di riaprire i contatti diplomatici con Cuba aiuta il presidente nella sua missione. La prigione è ospitata in una base navale che il governo dell'Avana aveva concesso agli Usa nel 1903 come premio per l'aiuto ricevuto da Washington durante la guerra ispano-americana. L'utilizzo della Marina statunitense dopo la rivoluzione del '58 è stato sempre vissuto dai cubani come un abuso e la questione entrerà certamente nei negoziati tra le due ambasciate, appena queste saranno ristabilite. Sloan è arrivato alla fine del suo mandato il 31 dicembre e ieri ha pubblicato sul New York Times un ultimo appello per convincere gli irriducibili oppositori dei trasferimenti, tra i quali l'ex vice presidente Dick Cheney. «Dall'adozione del nuovo sistema di convalida - ha scritto Sloan - il numero di recidivi dopo il rilascio è sceso a un poco significativo 6,8%. E anche nel caso estremo di una ripresa delle attività terroristiche, la capacità dei nostri servizi di rintracciare ed eliminare le cellule tornate attive è così alta, da non poter più giustificare la carcerazione di tanti altri prigionieri».