Grecia, il referendum spaventa i turisti: 50mila cancellazioni al giorno

Grecia, il referendum spaventa i turisti: 50mila cancellazioni al giorno
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Lunedì 6 Luglio 2015, 15:54
​Decine di migliaia di arrivi in Grecia di turisti da tutto il mondo sono state cancellate nella settimana precedente il referendum tenutosi ieri e in risposta ai preoccupanti sviluppi della situazione finanziaria nel Paese nelle ultime settimane. Lo riferisce oggi l'edizione online del quotidiano ateniese To Vima secondo cui le cancellazioni procedono a una media di circa 50.000 al giorno.



Mentre il vice ministro del Turismo Elena Kountoura ha lanciato un appello ai media affinché «non danneggino il turismo del Paese» (cosa che a molti è sembrata quasi una richiesta di autocensura circa il reale andamento della situazione del settore), esperti del settore ritengono che il risultato del referendum di ieri e l'introduzione dei controlli sui capitali avviato da lunedì scorso dal governo stiano avendo un impatto devastante sulla principale industria ellenica.



L'anno scorso, infatti, il settore del turismo greco ha registrato una stagione record con 22 milioni di visitatori e 13.44 miliardi di euro di incassi, con un incremento del 23% nelle presenze e del 10.6% di introiti rispetto al 2013 per un totale del 17% del Pil.



Con l'incertezza creata dall'attuale situazione politico-finanziaria, come sostiene Andreas Andreadis, presidente della Confederazione del Turismo ellenico (Sete), sarà molto difficile che quest'anno il settore del turismo possa raggiungere le iniziali previsioni di un milione di turisti in più e di 14 miliardi di introiti nel 2015.



Solo la scorsa settimana sono state cancellate quasi 300.000 prenotazioni alberghiere e gli esperti del settore ipotizzano che, a meno che la situazione del Paese non si normalizzi «immediatamente», sarà impossibile per gli albergatori recuperare le perdite già subite.
Le più colpite dall'ultima ondata di cancellazioni sono state le isole del Mar Egeo: molti turisti stranieri le hanno disertate preferendo recarsi verso altre destinazioni in Spagna e Turchia.
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