Gravidanza a distanza tra un “eroe” detenuto e una spia aiuta il disgelo tra Usa e Cuba

Gravidanza a distanza tra un “eroe” detenuto e una spia aiuta il disgelo tra Usa e Cuba
di Anna Guaita
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Lunedì 22 Dicembre 2014, 18:21 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 23:29
NEW YORK – Neanche un eroe della patria, ammirato e amato come Gerardo Hernandez poteva avere la capacità di mettere incinta la moglie: lui in prigione in California, lei a Cuba. Lui in prigione da 14 anni, lei incinta all’ottavo mese.



Chiaro che nell’isola cubana le voci sono circolate insistenti. Ma alla fine è stato proprio lui a mettere in chiaro che la gravidanza è avvenuta “per intervento remoto”, uno dei primi passi del disgelo fra Washington e l’Avana.



Hernandez è appena tornato a Cuba, rimesso in libertà nell’ambito dell’accordo di scambio di spie fra le due capitali. L’uomo faceva parte di una banda, detta “La Banda delle Vespe” che aveva infiltrato la comunità degli esuli cubani in Florida e passato informazioni al regime di Castro. Nel 2001 era stato pizzicato e condannato a due ergastoli. Non aveva alcuna speranza di rivedere la moglie. Anche lei infatti è una “operatrice dell’intelligence” e quindi non avrebbe mai ottenuto il permesso di entrare negli Usa per fargli visita in carcere.





In assenza di “visite coniugali”, come è potuto accadere che Adriana Perez facesse mostra orgogliosa di un bel pancione, quando Hernandez è sceso dall’aereo, messo in libertà dopo gli accordi fra il presidente Barack Obama e il collega cubano Raul Castro?



Ebbene si è scoperto che nel corso delle trattative di disgelo, durate un anno e mezzo, il senatore Patrick Leahy, del Vermont, aveva chiesto al Dipartimento di Giustizia Usa di favorire il gesto “umanitario” di tentare la fecondazione assistita per la donna, che altrimenti non avrebbe mai avuto speranza di avere un figlio dal marito. In cambio, i cubani promettevano di migliorare le condizioni carcerarie di Alan Gross, il cittadino americano in prigione a Cuba sotto l’accusa di aver tentato di installare collegamenti internet clandestini presso la popolazione ebraica dell’isola.



Gross era malato, ed evidentemente trattato in modo più duro di come non venisse trattato Hernandez in Usa. Tant’è che lui è tornato negli Usa dimagrito di 45 chili, con cinque denti di meno e un occhio afflitto da una malattia che gli ha quasi tolto la vista. Hernandez invece sembrava in condizioni fisiche eccellenti.





La missione di assicurare un bambino ad Adriana Perez è stata condotta nel massimo segreto. Nulla è trapelato. Il Dipartimento della Giustizia Usa conferma di aver dato il permesso e aver facilitato la raccolta del seme di Hernandez e il suo trasporto. Non si sa se poi sia stato il senatore Leahy a incaricarsi di portarlo nell’isola, ma si sa che il senatore è stato estremamente agguerrito nel difendere Gross e tentare di farlo rimettere in libertà. Quindi on si può escludere che abbia anche accettato di fare da “cicogna”.



Tutto ciò può far sorridere. Ma la diplomazia percorre spesso strade poco convenzionali. Basti ricordare che il campionato di ping-pong fra la squadra americana e quella cinese, nel 1971, aprì la porta al digelo fra gli Stati Uniti e il regime comunista di Mao, e preparò lo storico viaggio di Richard Nixon nel 1972.