Inghilterra, ristoranti di lusso in crisi: le stelle Michelin ai pub di campagna

Inghilterra, ristoranti di lusso in crisi: le stelle Michelin ai pub di campagna
di Luca Lippera
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Sabato 27 Settembre 2014, 23:43 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 19:45
Il “Treby Arms” di Sparkewell, nel Devon, non soltanto un magnifico pub di campagna dove si mangia meglio che altrove.



E' la prova della rivoluzione e della effervescenza che stanno eccitando la gastronomia inglese, una stagione mai vista, una “dissacrazione” dell'ortodossia culinaria, in cui la Guida Michelin si è accorta delle taverne più remote e ha deciso di distribuire stelle di merito togliendole a tanti ristoranti di lusso. I quali, ovviamente, non l'hanno presa affatto bene.



L'edizione 2015 della Guida Michelin per l'Inghilterra premia una serie di pubs penalizzando i ristoranti di lusso che pullulano specialmente a Londra. Mangiare bene in Inghilterra - basti l'onnipresenza del burro - resta una cosa impegnativa. Anche perché gli chef, anziché replicare al meglio quello che si cucina nelle case inglesi - non così male - inventano senza sosta accostamenti di cui spesso non si capisce nulla. Le taverne di campagna invece sono rimaste ancorate alla tradizione e un Sunday Lunch - arrosto d'agnello con salsa di menta, tanto per fare un esempio - è ancora una Sunday Lunch. Se ben fatto, vale le nostre portate a base di canelloni e arista di maiale con patate.



«Preferiamo il casual di alcuni locali informali - dice Rebecca Burr, il direttore della Guida Michelin per l'Inghilterra - rispetto allo sfoggio del lusso sfrenato». L'edizione ha conferito ex novo quattordici stelle a locali che prima non ne avevno neanche una. Molti sono sperduti nella campagna inglese ma la gente del luogo li frequenta con passione. Il Treby Arms è a Sparkwell, ai limiti del parco nazionale di Exmoor, The Cross a Kenilworth nel Warwickshire, un altro, The Kitchen Table, all'interno dei Bubbledogs nel centro di Londra. Per tre portate - non abbondanti - si pagano tra le venticinque e le trenta sterline a testa.



La scelta della Michelin, non se ne fa mistero, ha preso le mosse anche dal fatto che i prezzi nei ristoranti inglesi, specialmente a Londra, sono proibitivi. Così “Nobu”, nella capitale, cucina giapponese, frequentato da gente come Kate Moss e Brad Pitt, ha perso la stella che aveva dopo sedici anni di orgogliosa appartenenza al club. Un critico culinario, William Stiwell, ha duramente criticato l'apertura di credito fatta dalla Guida Michelina a certi pub di campagna: «Il tentativo di modernizzarla a questo modo - sostiene - mi pare maldestro. Non bisogna dimenticare che questa organizazzione ha nelle vene la gastronomia tradizionale francese».



Ma dietro posti come il Treby Arms di Sparkwell o The Cross a Kenilworth c'è, effettivamente, un nuovo movimento. Posti come il King's Head a Kettlewell o il Craven Arms ad Appletreewick - nel cuore degli Yorkshire Dales - sono la riprova che la gastronomia in Inghilterra sta facendo sforzi enormi per migliorarsi: non aspettatevi che vi servano tagliatelle, ma i pudding, il pollo marinato, l'agnello domenicale, e anche i dessert, sono più che accettabili. Tanto più che c'è un'altra, incredibile, novità: la birra sta andando in soffitta e davanti ai focolari dei pub sempre più spesso si bevono calici di vino, molto argentino e solo qualche italiano.



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