Gran Bretagna, il miracolo della piccola Lillie: i medici le staccano la spina e lei ricomincia a respirare

Gran Bretagna, il miracolo della piccola Lillie: i medici le staccano la spina e lei ricomincia a respirare
di Federica Macagnone
3 Minuti di Lettura
Venerdì 27 Marzo 2015, 17:48 - Ultimo aggiornamento: 20:13
Sky Disson ha immerso i piedi e le mani della sua piccola Lillie in un po' di vernice e su una tela ha calcato delicatamente le sue impronte. Un piccolo gesto che le sarebbe servito per ricordarla per sempre e un modo per dirle addio. Erano trascorsi 10 giorni da quella tragica notte in cui Sky, 23 anni, e il compagno Peter Klawinska, 25, avevano messo a letto nella loro casa di Peterborough, in Gran Bretagna, la loro bambina di 6 mesi e l'indomani l'avevano ritrovata cianotica. Un incubo, gli attimi di panico, poi la corsa in ospedale e quando tutto sembrava perso quello che loro definiscono un miracolo della vita.



Era luglio quando i due genitori si ritrovarono tra le braccia la piccola Lillie che non respirava. «Peter iniziò a praticarle il massaggio cardiaco mentre io in preda al panico chiamavo i soccorsi – ha raccontato Sky – Continuavo a ripetermi che era un incubo dal quale mi sarei svegliata». Ma purtroppo non esisteva nessun brutto sogno da dimenticare. Lillie ha smesso di respirare ed è rimasta senza ossigenazione per 24 minuti. In ospedale i medici capirono subito che la situazione era drammatica e, dopo qualche giorno senza miglioramenti, consigliarono ai genitori di staccare la spina alla macchina che la teneva in vita perché Lillie non avrebbe mai più potuto respirare da sola.



«Ci hanno consigliato di dirle addio, così ho preso le impronte dei piedi e delle mani – ha raccontato Sky - Quando mi hanno chiesto se volevo tenerla in braccio mentre staccavano la spina non ce l'ho fatta. Non ero abbastanza forte. Peter l'ha cullata, non volevo morisse da sola». Ma quello che doveva essere un addio si è trasformato in un momento di gioia incontenibile: non appena tutti i tubi che la tenevano in vita sono stati rimossi, Lillie ha iniziato a respirare autonomamente.



«Ha pianto e mi è sembrata una bellissima risata – ha raccontato Sky». I medici che li circondavano erano sorpresi dalla determinazione di Lillie ma hanno subito avvertito i genitori che la situazione poteva peggiorare da un momento all'altro. «Erano davvero contenti per noi – ha raccontato Sky – ma continuavano a dire che poteva smettere di respirare improvvisamente. Così, ogni volta che dormiva, la osservavo come se quello fosse il suo ultimo respiro».



Lillie è stata monitorata per tre giorni in ospedale. Dopo una settimana è stata autorizzata a tornare a casa, ma i medici ancora non credevano che sarebbe sopravvissuta e l’hanno sottoposta a delle cure palliative per diversi mesi fino a quando è diventato chiaro che lei non aveva nessuna intenzione di lasciarsi andare.



Ora, a 14 mesi, Lillie diventa ogni giorno sempre più forte, anche se quel giorno di luglio ha segnato per sempre la sua intera esistenza: la bimba è rimasta senza ossigeno e ha subito danni al cervello che le porteranno un ritardo nella crescita e nell'apprendimento. È troppo sensibile al tatto e farà fatica a camminare. Ma Lillie ha dimostrato che non si arrende facilmente: cresce lentamente ma reagisce agli stimoli esterni come le voci dei genitori.



«Anche se sappiamo che dovrà lottare per imparare a camminare o chissà quanto altro, mi sto concentrando sulle cose positive – ha detto Sky - Voleva respirare, voleva combattere per vivere e sarà sempre più forte. Siamo fortunati. Lei è ancora qui con noi».