Il corteo, partito intorno alle 21 dal campo profughi di al-Amari (Ramallah), è stato il più grande che si ricordi dalla seconda Intifada, hanno confermato all'Ansa alcuni partecipanti. I dimostranti, tra i quali molte famiglie con bambini e giovani, hanno coperto la distanza tra il campo e il checkpoint di Qalandia, punto di ingresso in Israele, cantando slogan nazionalistici in sostegno di Gaza.
Intanto a Qalandia già infuriavano gli scontri tra la polizia di confine israeliana e centinaia di giovani palestinesi. La zona appariva un campo di battaglia. Da parte palestinese, lanci di bottiglie incendiarie e fuochi d'artificio palestinesi. Da parte israeliana si è fatto ricorso a proiettili di gomma, a granate assordanti e anche proiettili veri. Dai tetti delle abitazioni vicine sono stati esplosi verso il posto di blocco anche colpi di arma da fuoco, probabilmente Kalashnikov, secondo quando ha constatato un giornalista dell'Ansa sul posto.
L'attacco è stato poi rivendicato dalle Brigate Al-Aqsa, il braccio militare di Fatah. Sempre la scorsa notte scontri sono avvenuti nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme. Dimostranti hanno appiccato il fuoco ad una stazione di polizia israeliana. Queste proteste sono coincise con il Laylat al-Qadr, la "notte del Destino" che segna l'ultimo venerdì di Ramadan. Da Gaza Hamas ha espresso compiacimento per queste proteste e ha fatto appello ai palestinesi della Cisgiordania affinché oggi estendano la lotta contro la occupazione. Ingenti reparti di polizia sono schierati a Gerusalemme est, in prossimità della Spianata delle Moschee.
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