Filippine, trovata morta un'italiana
L'ultimo bilancio: oltre 3600 morti

Filippine, trovata morta un'italiana L'ultimo bilancio: oltre 3600 morti
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Sabato 16 Novembre 2013, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 13:02

C' anche un'italiana tra le vittime delle Filippine. Lo ha annunciato il ministrodegli Esteri Emma Bonino. La causa potrebbe essre un infarto. «Tutti i connazionali sono monitorati e una donna e stata ritrovata senza vita, deceduta pare a causa di un infarto per il tifone Haiyan», ha detto la Bonino a margine di un suo intervento a Milano per la conferenza Science for Peace. «Mancano due soli italiani all'appello», ha aggiunto precisando: «È anche possibile che non si riescano a mettere in contatto con l'Italia, perché i cellulari non funzionano».

Migliaia di persone sono in fuga dalle aree devastate dal tifone Hayian nelle Filippine orientali, mentre l'ultimo bilancio delle vittime accertate si attesta a 3.633 morti e gli sfollati arrivano a due milioni. Molti dei sopravvissuti nella provincia di Leyte, la più colpita, cercano di lasciare la zona colpita a bordo di aerei o navi militari che arrivano a Tacloban, il capoluogo. Chi può permetterselo acquista biglietti per i voli commerciali nella speranza di raggiungere Manila o la vicina provincia di Cebu.

Lunghe file di persone sono attesa di salire a bordo delle navi militari. La marina ha reso noto di aver trasportato 3 mila persone a Cebu nella giornata di giovedì. «Fino a quando c'è gente che vuole andare via, noi siamo pronti ad aiutare » - ha affermato a Cebu un portavoce militare, il tenente James Reyes - «tutti possono salire a bordo delle navi militari e portare le loro cose». I voli militari sono sette al giorno, mentre c'è un solo volo commerciali fra Tacloban e Manila.

Intanto Manila ha inviato altri soldati per aiutare nei soccorsi e la rimozione delle macerie lasciate dal tifone. Un convoglio di 52 mezzi militari e civili, con 193 soldati è partito questa mattina per Tacloban. Sul posto sono già presenti 1200 militari filippini.

La squadra d'emergenza di Intersos, in collaborazione con Agire - Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze e Croce Rossa Italiana, sta scaricando in queste ore sull'isola di Cebu gli aiuti umanitari giunti dall'Italia con un aereo cargo, messo a disposizione dall'Ufficio Emergenza della direzione generale della Cooperazione Italiana allo Sviluppo del ministero degli Esteri, in collaborazione con il sistema logistico delle Nazioni Unite. Le operazioni di soccorso, fa sapere nella nota Intersos, sono rese possibili anche grazie alla generosa collaborazione di cittadini italiani che vivono nelle Filippine e dall'assistenza dell'Ambasciatore Massimo Roscigno, presente personalmente al momento dell'atterraggio. Tre unità di Intersos, stanno lavorano contemporaneamente nelle Filippine: a Cebu per lo scarico del materiale, nel nord dell'isola per identificare le aree remote non raggiunte da alcuna forma di aiuto e infine nella zona di Tacloban anch'essa fortemente colpita dal tifone Hayian. Un quarto gruppo partirà nei prossimi giorni dall'Italia appena terminato di organizzare l'invio di altri beni di prima necessità posizionati per questo tipo di eventi nella base umanitaria di Brindisi.

Il campo per gli sfollati. Il governo filippino ha identificato un sito di otto ettari dove verranno costruite abitazioni per gli sfollati del tifone Hayian. Il terreno è di proprietà della municipalità di Tacloban, capoluogo della provincia di Leyte, la più colpita dal disastro. «Abbiamo trovato un sito per la costruzione di abitazioni per gli sfollati» - ha dichiarato a Manila Eduardo del Rosario, capo della protezione civile filippina -«cominceremo a livellare il terreno domani mattina». Al momento nell'area si trovano più di 356 mila persone rimaste senza casa, ospitate in centri di assistenza sporchi e affollati.

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