Fidel Castro pubblica sul Granma la lettere con Maradona: «Ti abbraccio Maestro»

Fidel Castro pubblica sul Granma la lettere con Maradona: «Ti abbraccio Maestro»
di Emanuela Fontana
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Martedì 3 Marzo 2015, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 20:52
“Ti abbraccio, Maestro”. Lo saluta Fidel. E Diego, di risposta, chiude la sua lettera ricambiando l’abbraccio “al Comandante amico”. La corrispondenza tra l’ex dittatore cubano e il campione argentino è pubblicata integralmente oggi sul quotidiano del partito comunista di Cuba, il “Granma”. E a pubblicarle è proprio il Lider Maximo: la lettera inviata l’11 gennaio a Maradona fu la prova dell’esistenza in vita di Castro in un periodo in cui si vociferava su un suo aggravamento delle condizioni di salute. Ora l’ex presidente cubano svela entrambe le missive.



La sua, dell’11 gennaio a Maradona, e la risposta del "pibe de oro", arrivata il 16 gennaio. L’occasione è un testo affidato ieri sempre al “Granma”, in cui Fidel Castro dà notizia del suo recente incontro con “los Cinco”, i cinque agenti cubani rilasciati dagli Stati Uniti e la cui definitiva liberazione ha dato il via a nuove relazioni diplomatiche tra Usa e Cuba. La loro, scrive l’ex lider cubano, è stata “una detenzione ingiusta e criminale”.



Quindi cita Diego Armando Maradona, che lo ha ricordato nell’ultimo fine settimana durante la sua trasmissione “De Zurda”, condotta sul canale Telesur. E consegna al “Granma” le lettere.

Fidel inizia la sua corrispondenza dell’11 gennaio con un saluto a Maradona, dicendosi felice del fatto che l'amico argentino sia in arrivo a Cuba. Poi gli racconta che sta scorrendo una lista dei Paesi ”maggiori produttori e esportatori di petrolio”, e aggiunge l’elenco: al primo posto l’Arabia Saudita con 11 milioni 730mila barili al giorno, al secondo gli Stati Uniti con undici milioni centomila. Seguono Russia, Cina, Canada, Iran, Emirati. Ricorda a Maradona il loro incontro con “l’Indimenticabile amico Hugo Chavez” a Mar del Plata, un’occasione in cui “Hugo rammentò agli Stati Uniti che c’era un’altra America”.



Infine Castro si lamenta con l’ex calciatore argentino sul Campionato di calcio centroamericano, dove un arbitro ha imposto alla squadra cubana “una penalità arbitraria. Il denaro per i ricchi – si sfoga furioso - le penalizzazioni per i poveri”. “Un abbraccio Maestro”, saluta infine il suo amico di penna. Nessun accenno alle politiche di riavvicinamento in corso con gli Stati Uniti.



Maradona risponde cinque giorni dopo con toni di grande amicizia e si dice felice che Castro stia bene e sempre preoccupato “per i problemi del mondo”: “Se qualcosa ho imparato degli anni della nostra sincera e bella amicizia – gli scrive l’argentino – è che la lealtà non ha prezzo, che un amico vale più di tutto l’oro del mondo, e che le idee non si negoziano”. Autorizza l'ex presidente a pubblicare la loro corrispondenza, chiudendo “con un abbraccio, Comandante amico”. E ora Castro, a distanza di oltre un mese, torna a scrivere sul “Granma” dopo l’ennesimo silenzio con le copie delle loro lettere.