Nick Clegg, alleato del conservatore David Cameron nel governo inglese, ha ascoltato visibilmente imbarazzato e ha potuto fare poco per arginare Farage. E' la prima volta che in Inghilterra viene apertamente evocata una manovra con cui l'Europa, fulcro della Nato, avrebbe agitato la "piazza" a Kiev con l'obbiettivo di rovesciare il potere. "Questo ha provocato la reazione di Putin - ha aggiunto il leader dell'Ukip - e ritengo che l'Unione Europea, francamente, abbia le mani insanguinate per quanto riguarda l'Ucraina".
La durissima polemica scatenata dalle parole di Farage sta valicando i confini del Regno Unito. Il premier inglese, David Cameron, è stato costretto a reagire affermando che "le responsabilità di quanto accaduto nella crisi sono della Russia e dei sostenitori di Mosca in Crimea". Il liberaldemocratico Clegg, uscito sconfitto (secondo i sondaggi) dal confronto tv si è detto "scioccato" dalle parole del leader dell'Ukip. "Farage - ha aggiunto - sta dalla parte di Putin".
Ma la stampa inglese sta dando grande risalto alla notizia. Le accuse dell'Ukip sono arrivate proprio mentre il presidente degli Stati Uniti Obama iniziava il viaggio in Europa. Oggi nei titoli di molti giornali (anche italiani, a dire il vero), ha fatto capolino a più riprese la parola "shale gas", il metano che gli Stati Uniti estraggono dal sottosuolo con una fratturazione molecolare delle rocce profonde. Diversi commentatori iniziano a far notare che dietro il palcoscenico della crisi ucraina potrebbe esserci una planetaria partita a scacchi per modificare gli equlibri nelle forniture di gas che oggi l'Europa riceve in prevalenza dalla Russia (Mosca copre quasi il 40 per cento del fabbisogno italiano e circa il 30 di quello tedesco).
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