L’Europa e l’Islam, l’integrazione concetto da rifondare

di Alessandro Campi
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Giovedì 8 Gennaio 2015, 23:43 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 02:15
Quanto accaduto a Parigi, superato lo sdegno e messe da parte le emozioni, suggerisce non poche riflessioni. Che per essere minimamente efficaci o utili non solo debbono spingersi oltre le paure e le strumentalizzazioni del momento, ma debbono anche rinunciare a presentarsi come rassicuranti o come allineate alle vedute dominanti. Viene subito da interrogarsi, ad esempio, sull’eccezionalità storica della democrazia, la cui affermazione su scala universale è ben lontana dall’essersi realizzata (secondo certe recenti e troppo ottimistiche previsioni). Essa rappresenta il vero bersaglio - simbolico prima che politico - dell’offensiva proveniente dal terrorismo islamista.

Si tratta di un tipo di regime, visto dall’esterno, paradossale: non solo il suo dogma è di non averne nessuno, ma il suo dovere morale è di proteggere anche coloro che lo criticano, senza considerare il rispetto che in esso la maggioranza sempre deve alle minoranze. Tra le responsabilità della democrazia la più eccentrica consiste nel garantire libertà d’espressione anche a chi, abusandone, sconfina nella blasfemia con la scusa dell’irriverenza.