Egitto, governo in campo per promuovere i pellegrinaggi cristiani

Egitto, governo in campo per promuovere i pellegrinaggi cristiani
di Elena Panarella
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 22 Ottobre 2014, 15:25 - Ultimo aggiornamento: 15:28
Il ministero del Turismo egiziano e la Chiesa copta presentato il nuovo programma turistico, che ripercorre i luoghi toccati da Giuseppe, Maria e Gesù durante la loro fuga dalle persecuzioni di Erode. Con i Fratelli musulmani al governo, il pellegrinaggio era bloccato. Ora per la prima volta dalla rivoluzione che ha portato alla caduta di Mubarak, i cristiani tornano a percorrere in modo pubblico i luoghi toccati dalla Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto. Oggi è lo stesso governo a sostenere uno dei pellegrinaggi più antichi e importanti della Chiesa copta. È un messaggio politico chiaro quello lanciato martedì nel corso della cerimonia inaugurale con cui parte ufficialmente il progetto messo a punto dal ministro del Turismo Hisham Zaazou e dal patriarcato copto ortodosso. Esecutivo e autorità religiose copte sono in sintonia. «Servono pace e sicurezza in Egitto», sostengono il premier Ibrahim Mahlab e il patriarca copto Tawadros II, parlando dal quartiere copto del Cairo, «simbolo dell'identità del Paese». Dove accanto alle chiese si trovano edifici di culto sacri per le altre fedi monoteiste, ebraica e musulmana. Un luogo che «parla da solo», come ha detto Mahlab, «di dialogo, di incontro, di pace e di sicurezza», che rappresenta l'essenza del Paese. Un Paese dove secondo la tradizione «anche Gesù trovò pace e sicurezza».



IL CAMBIAMENTO

Al fianco del premier, c'erano molti ministri: dal responsabile della diplomazia egiziana, Sameh Shoukri, a quello della Cultura, Gaber Asfour; dalla titolare del dicastero per la Cooperazione internazionale, Naglaa El Ahwani al ministro per le Finanze, Hany Kadry, al titolare del ministero della Salute, Adel Al Edawy. Una presenza in forze che segna un cambio di passo. È infatti la prima volta che le autorità egiziane si schierano così apertamente per promuovere un itinerario legato che ripercorre le orme della Sacra Famiglia durante il suo esilio in Egitto.



IL VIAGGIO

Parole di speranza e fiducia per il futuro del Paese sono state quelle pronunciate dal papa copto Tawadros II. «Questo viaggio della Sacra Famiglia in Egitto - ha detto - rappresenta una benedizione per il Paese. L'Egitto sta lavorando per presentarsi in modo positivo e benevolo» al mondo e l'apertura di questo percorso costituisce «un progetto molto importante non soltanto per il Paese, ma anche per il resto del mondo». Per i cristiani, ha proseguito, è «normale parlare dei luoghi in cui visse la Sacra Famiglia», ma quello che è straordinario, ha voluto sottolineare il patriarca è «l'invito del governo», mai così esplicito fino a oggi.



LE TAPPE

Il nuovo programma turistico si articolerà in cinque o sette tappe: partirà dalla città di Al-Arish (nord del Sinai) e passerà per il Delta orientale del Nilo, fino a raggiungere Wadi Natroun, dove si trovano quattro importanti monasteri. Toccherà il quartiere copto, dove sorge anche Abu Serga, la chiesa di San Sergio e Bacco, la più antica d'Egitto, costruita nel IV secolo. Secondo la tradizione, essa è stata eretta sopra una cripta, dove la Sacra Famiglia avrebbe trovato rifugio. Per chi volesse proseguire, il giro raggiungerà Assiut e culminerà nel monastero di Al-Muharraq. «Un itinerario rivolto a tutti gli egiziani e non soltanto ai fedeli cristiani», ha tenuto a sottolineare il ministro che su questo progetto ha scelto di investire molto, anche in termini di comunicazione. «Grazie a questa iniziativa, contiamo di rilanciare il tessuto economico di aree tradizionalmente tagliate fuori dai circuiti tradizionali e promuovere un turismo più consapevole». Numerose le autorità religiose venute da vari Paesi in rappresentanza delle diverse chiese. Tra queste, il segretario generale del Pontificio consiglio della Cultura, mons. Barthèlèmy Adoukonou. «La Chiesa - ha detto intervenendo alla cerimonia - si sente orgogliosa di quanto l'Egitto sta facendo. La cooperazione tra Chiesa copta ortodossa e Stato egiziano rappresenta un bel messaggio» per il mondo.



IL RILANCIO

Attraverso il rilancio di questo pellegrinaggio, il governo spera di riattivare il settore turistico, in crisi dopo la rivoluzione del 2011. Ma il sostegno delle autorità segna anche un cambio di passo fondamentale per la minoranza cristiana e cattolica in Egitto. «Con il governo Morsi - racconta ad AsiaNews Ramy Sabry, imprenditore copto presente alla cerimonia di lancio - avevamo paura. Per un anno intero abbiamo pregato, tutti i giorni perché quel regime finisse. Ho visto tanti copti e tanti cattolici, anche nella mia famiglia, fuggire dal Paese».
© RIPRODUZIONE RISERVATA