«La Francia il paese più pericoloso per gli ebrei». Netanyahu: «Più vigore contro l'antisemitismo»

Benyamin Netanyahu
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Domenica 25 Gennaio 2015, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 17:54
«La Francia è oggi la nazione più pericolosa per gli ebrei». Lo rivela un rapporto del ministero della diaspora israeliano discusso oggi dal governo, nel quale si indica un aumento del 100% di atti antisemiti nel paese. Inoltre, «l'antisemitismo islamico si sta rivelando,tra le forme di antisemitismo, quello guida nel mondo occidentale».



Netanyahu
«I governi del mondo devono impegnarsi con maggiore vigore» contro l'antisemitismo, ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in occasione della giornata della Memoria (il 26 gennaio). «Noi peraltro dobbiamo facilitare l'immigrazione ebraica nella terra d'Israele».



«Andrò ovunque sia invitato per portare la posizione di Israele sull'Iran», ha aggiunto in risposta alle forti critiche avanzate al suo viaggio il 3 marzo negli Usa per parlare - su invito dei Repubblicani, davanti al Congresso sul nucleare di Teheran.



La polemica Sia il presidente Barack Obama sia il segretario di stato Usa John Kerry hanno fatto sapere che non incontreranno in quell'occasione Netanyahu e come motivo hanno addotto la prossimità delle elezioni politiche israeliane in programma il 17 marzo.
Ma il viaggio del premier è stato criticato anche in Israele dove il discorso al Congresso Usa è visto come uno spot elettorale. Netanyahu oggi ha replicato alle critiche sottolineando ai ministri del governo - durante la consueta riunione domenicale a Gerusalemme - che con tutta probabilità i poteri mondiali raggiungeranno nelle prossime settimane un accordo sull'Iran che potrebbe consentire a Teheran di restare sulla soglia del nucleare. «Questo danneggia, prima di tutto e soprattutto, l'esistenza dello stato di Israele. All'Iran - ha detto - non deve essere consentito di avanzare verso l'arma nucleare. Sono obbligato a fare ogni sforzo per prevenire Teheran dall'acquisire un'arma nucleare per colpire Israele».
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