Ebola, 100 persone sotto osservazione negli Usa. Nuovo caso sospetto alle Hawaii

Ebola, 100 persone sotto osservazione negli Usa. Nuovo caso sospetto alle Hawaii
4 Minuti di Lettura
Giovedì 2 Ottobre 2014, 15:31 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 08:26

DALLAS - Circa 100 persone sono entrate a contatto con Thomas Eric Duncan, l'uomo liberiano ricoverato a Dallas (Stati Uniti). E ora si trovano sotto osservazione. Tra queste, anche 5 bambini.

Lo hanno riferito fonti sanitarie del Texas citate dalla Cnbc, precisando che si tratta di persone che non sono state a contatto stretto con il paziente, Thomas Eric Duncan, ma hanno comunque avuto qualche contatto con lui.

Thomas Eric Duncan avrebbe contratto il virus a Monrovia aiutando la figlia di una coppia di amici a recarsi in ospedale.

Il New York Times fornisce una ricostruzione agghiacciante della rapida catena di eventi che hanno portato al primo caso di Ebola fuori dall'Africa.

Un uomo di una quarantina di anni, Duncan avrebbe avuto contatti diretti con una giovane donna colpita da Ebola il 15 settembre, soltanto cinque giorni prima della partenza per gli Stati Uniti. Marthalene Williams si era ammalata di Ebola e la famiglia era stata costretta prendere un un taxi per portare la donna in ospedale dal momento che nessuna ambulanza era disponibile.

Duncan aveva aiutato, hanno detto al quotidiano americano i genitori della giovane Emmanuel e Amie Williams. Marthalene aveva le convulsioni, era incita di sette mesi, ma in ospedale non c'era posto per lei. Senza alternative che riportala a casa, la famiglia di rimise in taxi. Tornata a casa, la ragazza è morta poche ore dopo: aveva 19 anni. Duncan era un amico dei genitori e abitava in una casa di proprietà della famiglia Williams.

Sul taxi per andare in ospedale era seduto sul sedile anteriore, mentre la ragazza, suo padre e il fratello maggiore Sonny Boy stavano sul sedile di dietro. Duncan aveva poi aiutato a sorreggere Marthalene che non era più in grado di camminare. «La teneva per le gambe, mentre il fratello la reggeva per la schiena», ha raccontato un testimone. Sonny Boy, 21 anni, ha avuto i primi sintomi del male una settimana fa, più o meno negli stessi giorni di Duncan.

È morto durante il trasporto in ospedale. Duncan abitava nel quartiere in una camera affittata dai genitori di Marthalene e Sonny Boy e da un anno lavorava come autista per una sussidiaria liberiana di FedEx. Aveva detto ai vicini che aveva un figlio negli Stati Uniti che giocava a baseball e stava cercando di farlo venire in America.

CINQUE NUOVI CASI L'ORA IN SIERRA LEONE

In Sierra Leone ci sono cinque nuovi casi l'ora di Ebola e la cifra potrebbe raddoppiare entro fine mese se il Paese non verrà aiutato dalla comunità internazionale. La denuncia è dell'Ong Save the Children, ed è stata fatta durante la conferenza internazionale 'Sconfiggere Ebola in Sierra Leonè organizzata dal Foreign Office britannico oggi a Londra.

Al summit, a cui partecipano rappresentanti dei Paesi coinvolti dall'epidemia ed esperti internazionali, non è presente il presidente della Sierra Leone a causa di un guasto all'aereo che lo doveva portare in Gran Bretagna.

Un rapporto reso noto prima dell'inizio ha puntato il dito contro il taglio agli aiuti internazionali al Paese africano e alla Liberia, che non hanno permesso di costruire un sistema sanitario in grado di affrontare le emergenze. «La Liberia aveva appena 57 medici e 978 infermiere nel 2008 - spiega il rapporto - mentre la Sierra Leone nel 2010 contava 136 medici e 1017 infermiere, di cui però il 10% lavora in Gran Bretagna».

Un altro caso sospetto. Dopo il primo caso di Ebola diagnosticato negli Stati Uniti a Dallas, ora ci sarebbe un nuovo paziente sospetto alle Hawaii. La persona è stata posto in isolamento mercoledì al Queen's Medical Center di Honolulu. Secondo quanto riporta il sito 'Cbs News', non è ancora chiaro se il soggetto abbia contratto il virus e i test sono in corso. «Non sappiamo se questa persona è con certezza affetta dal virus - ha affermato Melissa Viray, del Dipartimento della Salute Usa - Ma anche se ci fosse una minima possibilità, stiamo predisponendo tutte le precauzioni necessarie per mettere in sicurezza il paziente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA