L'uomo si era inizialmente recato al Mercy General Hospital dove, una volta accertata la sintomatologia, non si è perso tempo a trasferirlo in una struttura adeguata al trattamento di casi virali gravi: «In coordinamento con il dipartimento di salute pubblica – riferisce una nota diffusa dall'ospedale – il Mercy General ha trasferito un paziente all'UC Davis Medical Center, il quale è specificamente equipaggiato per curare pazienti con sospette o accertate diagnosi di Ebola, secondo quello che è il piano del dipartimento di salute pubblica».
Per questioni di sicurezza, l'area dell'UC Davis Medical Center è stata transennata, seguendo le procedure d'emergenza standard in caso di “codice giallo”, mentre le ambulanze dirette alla struttura sono dirottate verso altri ospedali. In Ottobre, due persone nella contea di Sacramento sono state monitorate per possibile esposizione al virus Ebola, senza però risultare positivi. Entrambe erano appena rientrate da un viaggio in Africa occidentale ed erano pazienti a “basso rischio”.
«Il virus sta mutando» avvertono i ricercatori francesi dell'Istituto Pasteur, che sta analizzando centinaia di campioni di sangue provenienti dalle pazienti infetti in Guinea per determinare se le nuove varianti del virus possono essere ancora più a rischio di trasmissione.
«Abbiamo visto diversi casi che non hanno alcun sintomo – dice il genetista Anavj Sakuntabhai alla BBC – Queste persone potrebbero diffondere il virus, ma ancora non abbiamo alcuna certezza. Il virus potrebbe mutare in maniera meno letale ma più contagiosa ed è questa la nostra più grande paura».
Sebbene le mutazioni sono comuni, i ricercatori sono preoccupati che l'Ebola possa cominciare a diffondersi per via aerea se venisse dato abbastanza tempo al virus per mutare. Per il momento la scienza conferma che l'unico modo per contrarre la malattia è quella di avere un contatto diretto con una persona infetta. Al momento i casi accertati di Ebola sono stati 22.000, il 40% di questi non sono sopravvissuti alla malattia.