Ha preso l'arma del padre, l'ha puntata contro la sorellastra Kaitlin di 16 anni e ha fatto fuoco. Poi Ethan Austin, 12 anni, ha rivolto l'arma contro se stesso e si è ucciso con un colpo di pistola alla testa.
Sono stati ritrovati riversi a terra senza vita dal papà nella camera da letto della ragazza nella casa di famiglia di Kennewick, negli Stati Uniti. Una tragedia senza spiegazione e senza una ragione che possa tentare di restituire almeno la verità su quanto successo a una famiglia distrutta dal dolore.
L'arma usata era una pistola di proprietà di Drew Austin, padre di Ethan e patrigno di Kaitlin.
Kaitlin, campionessa di softball della Kamiakin High School, è stata colpita più volte alla testa e al torace, mentre Ethan si è sparato un unico colpo di pistola alla testa. Adesso, a quattro mesi dalla tragedia, sono emersi tutti i dettagli di quello che è stato archiviato dagli investigatori come un omicidio-suicidio. Secondo la polizia i fratelli non stavano litigando e l'attacco non è stato premeditato. I ragazzi non avevano assunto droghe o alcool, secondo quanto è stato rivelato dal rapporto tossicologico.
«Ciò che ci lascia sconvolti è l'età delle vittime. Stiamo parlando di una buona famiglia che abita in un buon quartiere – ha dichiarato Scott Johnson, avvocato dei genitori - Niente potrà mai spiegare ciò che è accaduto. Per tutti erano dei bravi ragazzi»