Solo che il piatto preferito del vietnamita Tran Qui, padre di cinque figli, emigrato in Germania due anni fa, sono i gatti. E così ha acchiappato Mungo, il povero animale del vicino di casa e ha organizzato un barbecue. Su di lui si sono scatenate le ire del vicinato e degli animalisti e l'uomo, sconvolto e confuso, ha ammesso di aver ucciso e mangiato diversi gatti, senza però capire quale fosse il problema: «Cosa c'è di sbagliato a mangiarli?» ha detto Tran Qui che ha raccontato di aver usato un bruciatore per arrostire Mungo.
Ora i proprietari di gatti nella cittadina di Andernach hanno messo il coprifuoco: niente più scorribande in giro per i loro amici a quattro zampe, mentre aleggia il sospetto che altri 30 gatti scomparsi negli ultimi mesi possano essere finiti tra le fauci di Tran Qui. «Non posso permettere che Billy esca più – ha detto un vicino dell'uomo – sono spaventato a morte che possa finire male».
La polizia sta valutando il caso: l'uomo rischierebbe tre anni di carcere se venisse incriminato per crudeltà sugli animali e violazione delle norme igieniche. «È normale nella cultura asiatica mangiare gatti ma è inaccettabile in Germania» ha detto un portavoce della polizia. «Avevo perso il gusto dei sapori di casa mia» si è difeso Tran Qui che ha servito Mungo con salsa di pesce, succo di limone, coriandolo e aglio.
Il gatto è un piatto pregiato in Vietnam: la carne viene venduta a una cifra che varia tra i 50 e i 70 dollari, un prezzo notevole per un Paese con un altissimo tasso di povertà. La legge vieta di rapire gli animali per destinarli ai ristoranti e i gestori garantiscono di servire solo gatti da allevamento. Ma i controlli sono pochi e i proprietari dei mici sono terrorizzati che i loro piccoli possano fare una brutta fine.