La telefonata. «Libertà». Così l'attivista ha annunciato al padre Aristide la sua scarcerazione dopo 62 giorni di cella. «Mi ha chiamato con un cellulare di Greenpeace e mi ha detto subito 'liberta», ha raccontato all'Ansa il genitore. «Comunque resta una storia allucinante, da film dell'orrore», ha aggiunto. Pochi secondi, quanto basta per commuoversi. Tanto è durata la telefonata che Cristian ha fatto al padre Aristide che è a Napoli. «Ci siamo commossi - riferisce il padre - mi ha detto 'papà, fammi assaporare un ppo di libertà, tra un paio di ore ci sentiamo con calmà. Dopo due mesi terribili - ha aggiunto papà Aristide - finalmente una gioia piena. Ora lo aspettiamo, ma non sappiamo ancora quando potrà tornare». «Ora aspettiamo di leggere l'ordinanza, per vedere se può tornare a casa. Per il momento andrà in un hotel», ha aggiunto. «Se resterà in Russia, andremo a trovarlo», ha concluso, esprimendo la sua «gioia grandissima» per la liberazione del figlio.
Il ministro Bonino. Per la scarcerazione degli attivisti di Greenpeace in Russia, «la pressione anche diplomatica ha funzionato. A volte bisogna essere molto cocciuti, specie con i Paesi terzi». Lo ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino a margine di un convegno sull'Europa federale a Bologna. L'italiano Cristian D'Alessandro «è uscito in libertà provvisoria ed è già una cosa importante, ora dobbiamo vedere quali saranno il capo d'accusa e le procedure», ha aggiunto il ministro.
Il sindaco di Napoli. «Cristian è libero». Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha annunciato al Consiglio comunale la liberazione di Cristian. La notizia è stata accolta dall'aula con un fragoroso applauso. «Questa - ha detto il sindaco De Magistris - è una bella notizia. In queste settimane è stato fatto un importante e delicato lavoro diplomatico e pubblico che ha portato finalmente alla liberazione di Cristian». Il sindaco di Napoli, che ha conosciuto e seguito la famiglia di Cristian, ha ricordato come l'amministrazione comunale sia «fin da subito» stata al fianco di Cristian e della famiglia. All'esterno di Palazzo San Giacomo, infatti, da settimane era esposto uno striscione in cui si chiedevano la scarcerazione e la liberazione del giovane. «Considero - ha aggiunto de Magistris - le battaglie di Cristian le mie battaglie ed è importante che sia tornato libero».