Canada, spari davanti al parlamento di Ottawa: colpito almeno un soldato: evacuati gli uffici, ucciso il cecchino

Nathan Cirillo, il soldato ucciso in Canada
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Mercoledì 22 Ottobre 2014, 16:33 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 18:21

Un attacco al cuore dello Stato, come mai accaduto in Canada. Ad essere presa di mira la sede del Parlamento federale, ad Ottawa, al cui interno sono stati esplosi diversi colpi d'arma da fuoco. Mentre all'esterno, davanti al National War Memorial, un soldato di guardia è stato colpito ed ucciso.

La vittima sarebbe un italocanadese, si chiamerebbe Nathan Cirillo. Lo riferisce il quotidiano canadese 'Globe and Mail' con un tweet citando la famiglia.

Nathan Cirillo aveva 24 anni ed era già papà di un bambino. Secondo quanto ha riferito la famiglia, il giovane era membro dell«Argyll and Sutherland Highlanders', un reggimento delle forze armate con base a Hamilton, nella provincia canadese dell'Ontario. Subito dopo essere stato colpito dall'aggressore, Cirillo è stato trasportato d'urgenza in ospedale, ma è morto per le ferite riportate.

«Un attacco spregevole», ha tuonato il premier Stephen Harper. Nessuno parla ancora ufficialmente di terrorismo. Ma più passano le ore più si rafforza l'ipotesi che ad entrare in azione non sia stato un 'lupo solitario', come era sembrato all'inizio, ma un vero e proprio commando composto almeno da due-tre uomini.

Uno di questi, quello che avrebbe sparato al militare ucciso, sarebbe a sua volta morto in seguito allo scontro con la polizia. Secondo le prime ricostruzioni era armato con un fucile da caccia, vestito in abiti civili e con capelli scuri e lunghi.

La polizia lo avrebbe identificato. Secondo quanto riferiscono i media canadesi e americani, si chiamava Michael Zehaf-Bibeau, cittadino canadese nato nel 1982. Michael Zehaf-Bibeau era originario del Quebec che si era convertito all'Islam. Lo affermerebbero, secondo alcuni media americani, dei funzionari statunitensi, secondo cui gli 007 americani hanno avvertito di ciò le autorità canadesi.

I servizi segreti canadesi avevano confiscato a luglio il passaporto di Michael Zehaf-Bibeau, il giovane di 32 anni che ha aperto il fuoco davanti al Parlamento di Ottawa uccidendo un militare. In base a quanto riferiscono i media canadesi, il giovane era considerato «un viaggiatore ad alto rischio».

Ora per tutta Ottawa è caccia all'uomo per scovare i possibili complici in fuga. «L'operazione è ancora in corso», ha affermato la polizia a oltre quattro ore dalle sparatorie - che hanno provocato almeno altri tre feriti - invitando i testimoni e la popolazione a fornire ogni informazione utile per catturare eventuali uomini armati in fuga. Il clima in città, soprattutto nell'area di Downtown, è surreale, con uomini della polizia e delle forze speciali che fermano ogni auto in uscita dal centro e controllano a tappeto ogni abitazione sospetta.

Tutta l'area in cui sorge il Parlamento è in stato di assedio. Le scuole, gli uffici e le ambasciate presenti - tra cui quella americana e quella italiana - sono state messi in 'lockdown': nessuno può entrare od uscire. E tutti vengono invitati dalle autorità a stare alla larga da porte, tetti e finestre. All'interno dell'edificio principale del Parlamento si sono vissuti momenti di vero e proprio terrore, come mostrano le immagini diffuse sui media e sui social network, con parlamentari, impiegati e visitatori in fuga nella hall principale in cui si sentono echeggiare gli spari. Il tutto mentre in una delle stanze era in corso una riunione di maggioranza. Il premier Harper, a capo del partito conservatore, e i leader degli altri due principali partiti canadesi (il democratico Thomas Mulclair e il liberale Justin Trudeau) sono stati immediatamente evacuati. Mentre fonti della polizia hanno parlato anche di spari provenienti dal tetto dell'edificio, sul quale avrebbero potuto esserci alcuni componenti del commando. Ma nessuna di queste informazioni è stata confermata ufficialmente.

In breve tempo, mentre la situazione attorno agli edifici del Parlamento appariva ancora poco chiara e caotica, è scattata la massima allerta a livello nazionale, ma anche in seno al Comando di Difesa Aerospaziale del Nord America (Norad): «Abbiamo preso tutte le misure adeguate per essere pronti a rispondere velocemente a qualsiasi emergenza», ha confermato il portavoce dell'organizzazione. E anche negli Stati Uniti l'Fbi ha alzato il livello di allerta, mentre il presidente Barack Obama, appena informato dei fatti, si è intrattenuto telefonicamente col premier canadese. In particolare, a Washington sarebbero state rafforzate le misure di sicurezza attorno all'ambasciata canadese e attorno al cimitero monumentale di Arlington, dove sono sepolti i reduci di tutte le guerre.

Il Canada intanto si interroga su quella che appare come una vera e propria escalation terroristica, all'indomani dell'uccisione di un altro soldato investito da un'auto guidata da un estremista islamico. Episodio in cui un secondo militare è rimasto ferito. Vicende che sembrano legate alla decisione del governo canadese di partecipare alla campagna militare contro l'Isis in Iraq e in Siria.

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