Tiene in casa il cadavere del marito per sei mesi: «Aspettavamo che risorgesse con le nostre preghiere»

Kaling Wald
di Federica Macagnone
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Mercoledì 3 Dicembre 2014, 18:10 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 13:08

Era convinta che le preghiere avrebbero fatto risorgere suo marito. Il suo Peter, come Gesù Cristo, si sarebbe svegliato senza alcun segno della malattia che lo aveva devastato. E così lo ha lasciato per sei mesi in camera da letto e si è messa a invocare la clemenza di Dio.

Kaling Wald, 50 anni, suo marito Peter, cinque dei loro sei bambini di età compresa tra gli 11 e i 22 anni, e altri sette amici abitavano tutti sotto lo stesso tetto quando l'uomo ha iniziato a sentirsi malead Hamilton, in Canada.

Peter è morto il 20 marzo dopo aver contratto un'infezione al piede a causa del diabete.

Ma nessun medico è mai venuto a conoscenza della sua malattia: l'uomo, fin dall'inizio, si è rifiutato di vedere un dottore perché credeva che Dio lo avrebbe guarito. Mesi di sofferenza e dolori atroci, poi il coma e lo stomaco che è iniziato a gonfiarsi. Fino alla morte e il rigor mortis.

La signora Wald ha coperto il corpo con due coperte e gli ha messo un berretto in testa. Infine ha chiuso la porta della camera e ha sigillato le prese d'aria per mascherare l'odore del corpo. Il cadavere è stato trovato dopo sei mesi. Era in avanzato stato di decomposizione e l'olezzo aveva attirato i roditori: l'uomo non poteva essere identificato.

La donna, adesso, è stata dichiarata colpevole di non aver comunicato alle autorità che il marito era morto per una malattia che non è mai stata trattata da un medico.

Il procuratore Janet Booy ha sostenuto che la donna non aveva cattive intenzioni, ma la sua fede in Dio ha «contaminato e deformato il suo giudizio».

«Eravamo convinti che Dio ci avrebbe aiutati – ha detto la donna - Abbiamo pensato “Ok, Signore, tu sai cosa è meglio per lui”». Il procuratore Booy ha riconosciuto che la signora Wald non aveva alcun intento criminale: «È un caso estremamente triste. Lei credeva veramente che il marito sarebbe risuscitato dai morti, anche se erano passati sei mesi».

La donna ha avuto una sospensione condizionale della pena, è stata messa in libertà vigilata per 18 mesi e le è stato ordinato di cercare un aiuto da uno psicologo. «Non si tratta delle vostre convinzioni religiose. È per la vostra sicurezza, la sicurezza dei vostri bambini e la sicurezza della comunità in generale» ha detto il giudice Marjoh Agro alla Superior Court Justice .

La famiglia era molto nota nella zona per le sue forti convinzioni religiose.

«È vero, è stato insolito. Non era certo normale - ha concluso la signora Wald al giornale The Hamilton Spectator - Non lo faremo di nuovo... le leggi esistono e adesso lo sappiamo». Secondo il quotidiano si tratta del primo caso del genere noto in Canada.