Fece uccidere 170 mila prigionieri a Birkenau: sergente delle SS 93enne a processo

Fece uccidere 170 mila prigionieri a Birkenau: sergente delle SS 93enne a processo
di Federica Macagnone
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Sabato 21 Novembre 2015, 01:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 09:07
Prosegue il giro di vite sui criminali di guerra nazisti messo in atto negli ultimi anni in Germania dalla nuova generazione di pubblici ministeri determinati a espiare le atrocità commesse durante la Seconda guerra mondiale.



L'ultima richiesta di rinvio a giudizio riguarda un uomo di 93 anni, identificato solo come Reinhold H., che ha prestato servizio come sergente delle SS nel campo di sterminio di Birkenau, dove si trovavano le camere a gas del complesso di Auschwitz, dal gennaio '42 al giugno '44: l'accusa è di essere coinvolto nella soppressione di 170mila prigionieri. Per spedirlo davanti ai giudici, vista l'età avanzata, si aspettava solo un perizia, che ora è arrivata: un medico del tribunale di Detmold ha stabilito che Reinhold potrà essere sottoposto a processo purché le udienze non durino più di due ore al giorno. La difesa e i pubblici ministeri avranno due settimane per presentare risposte alla perizia, poi, l'anno prossimo, il processo potrà essere celebrato. Finora la difesa ha sempre sostenuto che l'ex sergente prestava servizio in una parte del lager che non è mai stato coinvolto negli omicidi di massa.



Finora il più grande successo dei pubblici ministeri nella caccia ai criminali nazisti è stato, nel 2011, la condanna a cinque anni di John Demjanjuk, accusato di aver contribuito allo sterminio di 28.060 persone nel campo di Sobibor. L'uomo morì l'anno successivo. All'inizio di quest'anno l'ex ufficiale del campo di Auschwitz Oskar Groening è stato condannato a quattro anni di carcere per il suo contributo nell'omicidio di 300.000 ebrei ungheresi.



Sono una trentina le guardie di Auschwitz, tra cui tre donne, rintracciate negli ultimi anni, ma le accuse contro di loro, nella maggior parte dei casi, sono state lasciate cadere a causa dell'età e delle malattie o per mancanza di prove. Uno di loro, giudicato ormai mentalmente incapace di sostenere un processo, era Hans Lipschis, 94 anni, accusato di aver ammassato uomini, donne e bambini nelle camere a gas di Auschwitz. Un'altra guardia uscita indenne perché giudicata mentalmente incapace, è Gisela S., una vedova di 90 anni: la sua carta d'identità delle SS mostra il volto freddo e duro di una giovane donna indicata con il nome da nubile, Denning.



Ad Auschwitz faceva osservare una disciplina durissima, picchiava i prigionieri e si occupava spesso delle "celle in piedi", piccole stanze buie dove venivano ammassate ogni volta fino a 15 persone, "colpevoli" di aver infranto qualche regola del campo. Spesso venivano lasciate in queste stanze per giorni e giorni, fino a provocare la morte di alcuni di loro se non tutti.