Obama e l'amicizia con Beyonce raccontata nel libro del suo ex assistente

Obama e l'amicizia con Beyonce raccontata nel libro del suo ex assistente
di Anna Guaita
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Giovedì 22 Gennaio 2015, 23:17 - Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 00:59
NEW YORK – Il presidente Barack Obama ha una vera fissazione per i piedi, e non vuole mai buttare le vecchie scarpe. E probabilmente questa mania gli viene dal fatto che dovendo stare sempre in piedi capisce la necessità di avere calzature comode.



A rivelarci questi particolari della vita privata di Barack Obama è l’uomo che gli ha fatto da assistente personale per cinque anni, l’ex giocatore di basket Reggie Love, che ha appena pubblicato il libro di memorie “Power Forward: My Presidential Education”. Love rivela che la cura e l’attenzione che il presidente dedica alle sue estremità si sono manifestate anche nei confronti di Beyonce, la popolarissima cantante moglie dell’altrettanto popolare cantante e produttore Jay Z. Secondo Love, una sera alla fine di un concerto a cui aveva partecipato anche la famiglia presidenziale, Beyonce si lamentò di essere stata troppo a lungo fasciata dentro scarpe alte e di avere i piedi doloranti. Al che il presidente reagì “Dovresti avere un massaggiatore proprio per i piedi! Dovresti includerlo nel budget delle tournee”. E il marito della bellissima cantante rispose veloce: “Sì, va bene, purché non sia un uomo”.



Lo scambio di battute alquanto personali fra Obama e la coppia non deve stupire. E’ noto che fra gli Obama e la coppia regina del pop-rap esiste una forte amicizia, spesso condannata dalla destra come “inappropriata”. Alcuni siti di pettegolezzi hanno addirittura usato questa amicizia per insinuare nel passato che fra il presidente e la cantante ci fosse di più, e che il matrimonio degli Obama fosse in crisi. Il tempo e l’evidente continua armonia fra Barack e Michelle Obama hanno dimostrato che si trattava di voci maligne, probabilmente messe in circolo per danneggiare la rielezione di Obama.



Love ci presenta invece un Obama abbastanza tradizionalista e conservatore, niente affatto disposto a perdonare le trasgressioni. Durante la campagna delle presidenziali 2008, ad esempio, Obama beccò Reggie a letto con una ragazza. Il futuro presidente si ritirò subito, ma dopo rimproverò l’aiutante: “Non mi piace l’idea che tu usi la mia campagna elettorale per favorire la tua vita sentimentale”.



L’ex giocatore è stato al gomito di Barack Obama sin da quando era un senatore, e poi alla Casa Bianca. E si è spesso scontrato con lui sul campo di basket, per aiutarlo a rilassarsi. Le sue memorie sono comunque molto affettuose, niente a che vedere con certi volumi scritti dagli ex collaboratori di vari presidenti, che raccontano fatti imbarazzanti e poco edificanti. Semmai nelle pagine di Reggie Love si trovano particolari familiari: ad esempio la decisione di Obama di fare l’allenatore di basket delle due figlie. Love racconta che Obama le guardava mentre giocavano nella squadra della loro scuola e sottovoce commentava ogni errore nell’orecchio di Michelle, fino a che la first lady non lo convinse a fare lui l’allenatore nella scuola. Così il presidente “divenne un comune mortale, un padre”, scrive Love, che ricorda come “il potere della presidenza non ci poteva nulla davanti a un gruppo di ragazzine”. Love stesso si trovò a fare da assistente non più a un Obama presidente, ma a un Obama allenatore, e anche lui faceva fatica: “Era difficilissimo tenere insieme tutte quelle ragazzine, era come tenere insieme una frotta di gatti, anzi di gattini in preda a una voglia irrefrenabile di ridere”. Ed ecco l’Obama severo, che rimprovera le figlie e le loro compagne: “Questa non è una festicciola. Dovete correre, tirare la palla con precisione, dovete essere forti”.



Ora che ci stiamo avvicinando a un’altra campagna presidenziale, e che è opinione comune che per il partito democratico scenderà di nuovo in pista Hillary Clinton, ci sono dei passi del libro di Love che appaiono politicamente rilevanti. Ricordando la durissima campagna delle primarie, e soprattutto quella nell’Iowa, che fu vinta da Obama, Love rivela come ci fosse un enorme scarto di energia fra i due. L’allora senatore dell’Illinois riusciva a includere almeno quattro-cinque appuntamenti elettorali al giorno, mentre Hillary ne riusciva a coprire due o al massimo tre. Inevitabile dunque chiedersi se dopo otto anni Hillary sarà in grado di reggere alle fatiche di una campagna, se già allora – pur sapendo che doveva sconfiggere Obama – non riusciva a tenergli testa. “Erano tempi pazzeschi” commenta Reggie Love, che imparò proprio allora l’importanza che il futuro presidente assegnava a un paio di scarpe comode, accompagnate da “un paio di spessi calzini di lana, in grado di resistere al gelido clima dell’Iowa”.