Inverno da record: l'Australia sfiora i 50° mentre la Russia è a 49 sotto zero

Inverno da record: l'Australia sfiora i 50° mentre la Russia è a 49 sotto zero
di Alessandro Di Liegro
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Venerdì 23 Gennaio 2015, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 18:34

Il nord ovest dell'Australia e la Siberia dell'Est si stanno contendendo in questi giorni la palma di “luogo più estremo al mondo”. Se un ipotetico viaggiatore volasse da Marble Bar (regione di Pilbara, Australia) a Ojmjakon (Russia), si troverebbe ad affrontare uno sbalzo termico di quasi 100 gradi Celsius, da + 49 a - 50.

Alle 3.19 del pomeriggio è stato raggiunto il picco di caldo in Australia, con 49.5 gradi effettivi: la nona temperatura più alta mai registrata sulla Terra.

Nonostante a Marble Bar siano abituati a un clima torrido, con sedici giorni consecutivi sopra i 40 gradi e otto sopra i 44, i cittadini stanno affrontando con difficoltà le temperature di questi giorni: «Fa molto caldo – dice Margaret, una cittadina di Marble Bar – è secco e afoso. In casa ci sono 35° e io ho anche l'aria condizionata accesa», ha riferito la donna a news.au.com.

La causa di queste temperature estreme è da ricercare in un enorme, lento, sistema meteorologico chiamato “caldo lento”, come dice Neil Bennett, portavoce dell'ufficio meteorologico regionale: «C'è una grande area di caldo che sta circolando intorno alla regione di Pilbara da qualche giorno. Il problema è che non si sta spostando, continuando a portare aria continentale nella zona».

Per aria continentale, Bennett intende vento caldo proveniente dal deserto. A contrastare quest'ondata di calore potrebbe giungere la brezza marina che, in questi giorni, latita. A Port Hedland, località sulla costa nordovest, a tre ore da Marble Bar, infatti, le temperature stanno raggiungendo i 48°.

Per chi non riuscisse a reggere l'eccessivo caldo, il suggerimento è quello di prendere la macchina e guidare per circa 6 ore verso Broome, dove si registrano “solo” 38°. «Sembra di vivere in una città fantasma – conclude Margaret – nessuno ha voglia di uscire di casa».

Non va meglio a Ojmjakon, in Siberia, a causa del problema opposto. Lì fa troppo freddo. Lo scorso dicembre la città ha toccato i - 67° mentre la temperatura media invernale si aggira intorno ai - 50°. Nella lingua autoctona, la genesi del nome della città deriva dalla parola “ejumu” che significa “freddo cane”.

In questi giorni i 500 abitanti di Ojmjakon, staranno godendo di un momento di tregua dal freddo artico che li ha attanagliati per tutto il mese di dicembre, dato che le temperature, almeno oggi, registrano un rassicurante - 32°.