Attivista italiano ferito tra Siria e Iraq. In ospedale a Erbil, rischia il carcere

Alessandro De Ponti
3 Minuti di Lettura
Sabato 4 Luglio 2015, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 00:12

Un giovane attivista italiano filocurdo, Alessandro De Ponti, 23enne di Treviglio (Bergamo), è stato ferito al confine tra Siria ed Kurdistan iracheno. La Farnesina attraverso l'ambasciata e il consolato in Iraq si è subito attivata ed è in contatto con la famiglia e le autorità locali per verificare i contorni della vicenda e le condizioni del ragazzo che però è in stato di fermo a Erbil. Le autorità curde stanno procedendo agli accertamenti del caso.

Lo ha confermato all'Ansa il capo dell'Unità di crisi della Farnesina Claudio Taffuri precisando che le sue condizioni di salute - ha una leggera ferita alla spalla - non destano preoccupazione.

L'ambasciata d'Italia a Baghdad e il console a Erbil sono in contatto con le autorità locali e seguono da vicino la situazione di De Ponti che è entrato nel Kurdistan iracheno dalla Siria senza documenti.

L'attivista si trova in un edificio istituzionale e gli vengono forniti tutti i comfort. È stato anche visitato da un medico. L'attivista è ricoverato in ospedale a Erbil, città curda dell'Iraq e della regione del Kurdistan iracheno. De Ponti sarebbe stato fermato insieme a tre ragazzi stranieri mentre tentava di entrare illegalmente in Iraq.

Il giovane fa parte di un collettivo locale chiamato 'Tanaliberatutti': era partito lo scorso aprile alla volta della Tunisia. De Ponti abita a Treviglio in via Bramante con la madre, Cristiana Rivoltella, che di professione è coordinatrice infermieristica del reparto di Gastroenterologia e Pneumologia all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove coordina l'attività degli infermieri dedicati ai trapianti d'organi. Con loro vive anche la sorella minore.

Proprio De Ponti, assieme a un altro trevigliese, Simone Vitali, avrebbe aggredito il videoreporter trevigliese Emy Zanenga, picchiato fuori casa la sera del 25 aprile dopo aver ripreso, la mattina, e pubblicato sul suo sito, un gruppetto di contestatori del collettivo 'Tanaliberatutti' e dell'Unione inquilini che, con striscioni e megafono, avevano interrotto la cerimonia ufficiale della Liberazione in piazza Insurrezione, gridando 'fascista!' al sindaco Giuseppe Pezzoni, 'reo' di non aver impedito un gazebo a Forza Nuova. Per quell'aggressione i due erano stati denunciati dalla polizia.

Alessandro è descritto come un ragazzo che crede negli ideali e lotta per poterli concretizzare. Sul suo profilo Facebook si definisce antifascista e sul suo diario appare la citazione di una poesia del poeta e patriota ungherese Sandor Petofi, dal titolo 'Mi tormenta un pensiero'.

© RIPRODUZIONE RISERVATA