L'assassino di John Lennon si pente: «Sono stato un idiota»

L'assassino di John Lennon si pente: «Sono stato un idiota»
2 Minuti di Lettura
Giovedì 28 Agosto 2014, 18:50 - Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 12:44

Trentaquattro anni dopo aver assassinato John Lennon, Mark David Chapman si pente delle sue azioni: sono stato un idiota, mi dispiace di aver causato tanto dolore, ha affermato davanti alla commissione che doveva decidere se concedergli la libert condizionata.

E che gli l'ha negata, per l'ottava volta. John Lennon «era un uomo di grande talento» e «molte, molte persone lo amavano e ancora lo amano», ha detto Chapman, aggiungendo che, nella prigione dello stato di New york dove è rinchiuso, ancora riceve molte lettere di persone che gli raccontano del dolore che la morte dell'ex Beatle gli ha causato.

Ma nel progetto di ucciderlo, «ho visto per una via d'uscita, un modo facile per superare la mia depressione», ha affermato, aggiungendo che «è stata una decisione terribile, ma sapevo quello che stavo facendo». «Mi dispiace di essere stato così idiota e di aver scelto la parte sbagliata della gloria».

L'8 dicembre 1980, Chapman, che ora ha 59 anni, esplose cinque colpi contro John Lennon uccidendolo, davanti all'ingresso del Dakota Building, il palazzo di New York dove abitava con Yoko Ono, di fronte a Central Park. Dopo essersi dichiarato colpevole di omicidio di secondo grado, Chapman venne condannato ad una pena minima di vent'anni fino all'ergastolo. La prima volta ha chiesto la libertà condizionata nel 2000 e da allora gli è stata negata otto volte, compresa l'ultima nei giorni scorsi.

La prossima richiesta potrà presentarla tra due anni. In tutti questi anni dietro le sbarre, Champan ha frattanto trovato la fede e si è reso conto che si può scegliere tra Cristo e il crimine, secondo quanto lui stesso ha detto alla commissione, che ha poi diffuso la trascrizione della sua deposizione. Nel colloquio Chapman ha anche sostenuto di essere consapevole che una volta rilasciato la sua vita potrebbe essere a rischio ma, ha detto, «la lascio nelle mani di Dio...mi fido di lui».

La commissione ha però deciso che ancora non può essere rimesso in libertà e ha affermato che, «dopo una revisione dei dati e interrogatori», è stato stabilito che se rilasciato ora, «c'è una ragionevole possibilità» che Chapman tornerebbe «di nuovo a violare la legge».

© RIPRODUZIONE RISERVATA