Filippine, arrestato diplomatico italiano. L'accusa: «Ha violato la legge sulla tutela dei minori»

Manila
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Domenica 6 Aprile 2014, 15:15 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 14:38
​L'ambasciatore italiano in Turkmenistan stato fermato e successivamente arrestato dalla polizia di Manila, nelle Filippine, con l'accusa di aver violato una legge delle Filippine sulla tutela dei minori del 1972. Secondo la polizia, nella vicenda sarebbero coinvolti tre bambini.



L'ambasciatore Daniele Bosio, 46 anni, di Taranto, come prevede la legge locale è stato sentito entro 36 ore dal fermo dal giudice che ha confermato il suo arresto. Il fermo è avvenuto in base a una denuncia. Bosio, che si trovava nelle Filippine per una breve vacanza, respinge le accuse. La Farnesina si è subito attivata tramite l'ambasciata per chiarire le circostanze del fermo assicurando la «massima trasparenza e rigore» sul caso e fornendo «ogni assistenza legale, come si fa in tutti i casi di fermi o arresti di connazionali».



Chi è Daniele Bosio. Daniele Bosio è ambasciatore dell'Italia in Turkmenistan. Nato a Taranto nel 1968, è entrato nella carriera diplomatica nel 1995, quattro anni dopo essersi laureato in Scienze politiche all'Università Luiss di Roma. Ha iniziato il suo percorso professionale alla Farnesina presso la Direzione generale Affari politici.

Nel 1999 si è trasferito all'Ambasciata d'Italia ad Algeri dove ha svolto la funzione di Primo segretario fino al 2002, anno in cui ha cominciato a prestare servizio come Console presso il Consolato generale a New York.

Nel 2006 è tornato alla Farnesina presso la Direzione generale Paesi Mediterraneo e Medio Oriente, dove è rimasto per quasi quattro anni. Dal 2010 al 2013 ha svolto l'incarico di Primo consigliere commerciale all'Ambasciata d'Italia a Tokyo.
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