Germanwings, trovata seconda scatola nera. Lubitz cercò sul web notizie suicidi

Germanwings, trovata seconda scatola nera. Lubitz cercò sul web notizie suicidi
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Giovedì 2 Aprile 2015, 16:07 - Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 11:57

È stata ritrovata la seconda scatola nera dell'aereo di Germanwings precipitato sulle alpi francesi il 24 marzo scorso con 150 persone a bordo. Lo ha reso noto il procuratore di Marsiglia Brice Robin che ha rivelato anche altri incredibili dettagli sulla strage.

La seconda scatola nera è stata ritrovata scavando in un burrone. Il suo stato «lascia ragionevolmente sperare in una possibilità di utilizzo», ha spiegato Robin. La prima scatola nera era stata trovata lo stesso giorno dell'incidente. Una decina di giorni dopo è quindi la volta del secondo congegno, quello destinato a svelare i parametri del volo prima dell'impatto sulle Alpi francesi, provocato dall'azione deliberata di Andreas Lubitz, il copilota dell'aereo.

La seconda scatola nera è stata inviata nei laboratori del BEA (Ufficio inchieste e analisi) di Roissy, vicino a Parigi.

Il responsabile delle indagini ha aggiunto che questa seconda scatola nera consentirà di «constatare che a partire da un certo momento un solo pilota agisce all'interno della cabina di pilotaggio». Ma permetterà di conoscere anche la velocità, l'altitudine, il regime del motore e l'azione dei piloti durante gli ultimi minuti di volo.

Lubitz, secondo quanto riferiscono gli inquirenti tedeschi, cercò online informazioni su metodi suicidi e sulle porte di sicurezza delle cabine di pilotaggio alcuni giorni prima dello schianto. La ricostruzione emerge da un tablet trovato nella sua casa. Il copilota avrebbe «azionato due volte i comandi per evitare un'allerta, ed era quindi cosciente», ha inoltre rivelato il procuratore di Marsiglia.

Dalle indagini è emerso anche che il pilota del caccia decollato per andare a incrociare la traiettoria dell'A320 «ha visto la fine» dell'aereo.

I profili Dna dei 150 passeggeri dell'aereo Germanwings sono stati isolati, ha aggiunto il procuratore, precisando che per compararli con i prelievi sui familiari delle vittime ci vorranno fra le 3 e le 4 settimane. Sono stati recuperati 2.285 campioni di Dna ma il fatto di aver «isolato» 150 profili, ha precisato, «non significa che abbiamo identificato le 150 vittime». Il lavoro di confronto dei Dna «potrà cominciare dall'inizio della settimana prossima».

Sono stati recuperati, sul luogo del disastro, 40 telefoni cellulari, ma le loro condizioni ne renderanno l'utilizzo a fini di indagini «molto difficile», ha detto il generale Galtier, uno dei responsabili delle ricerche. «Contiamo 470 reperti di effetti personali - ha detto l'ufficiale - e 40 cellulari in condizioni molto deteriorate che ne renderanno l'utilizzo particolarmente difficile».

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