Uccide la madre a coltellate insieme al fidanzato musulmano: era ossessionata dai video dell'Isis

Uccide la madre a coltellate insieme al fidanzato musulmano: era ossessionata dai video dell'Isis
di Federica Macagnone
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Martedì 15 Settembre 2015, 16:33 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 17:58

Era ossessionata da quelle immagini di efferata violenza, tanto da trascorrere intere serate a guardare gli agghiaccianti video delle esecuzioni che l'Isis pubblica costantemente on line.

Fino al giorno in cui, con le immagini di decapitazioni che si ripetevano in loop nella sua mente, ha deciso di uccidere la madre che la invitava a condurre una vita normale, lontana dall'uomo che giorno dopo giorno la stava spingendo verso la radicalizzazione.

A ottobre dello scorso anno Lisa Borch, 15 anni, e Bakhtiar Mohammed Abdulla, 29 anni, hanno assassinato Tina Römer Holtegaard nella sua casa di Kvissel, in Danimarca: oggi, a quasi un anno di distanza, sono stati condannati a una pena detentiva rispettivamente di 9 e 13 anni.

Lisa era diventata ossessionata dopo aver conosciuto un ragazzo musulmano: aveva cominciato a guardare i video pubblicati on line dai jihadisti rimanendo affascinata, in particolare, dalle esecuzioni degli ostaggi inglesi David Haines e Alan Henning.

Poco dopo il ragazzo era fuggito in Svezia e lei aveva trovato la sua nuova anima gemella nell'iracheno Abdulla, che aveva conosciuto in un centro profughi vicino a casa. Preoccupata per i comportamenti anomali della figlia, Tina ha iniziato a chiederle spiegazioni, a tentare di convincerla a fare una vita normale lontana da amicizie che avrebbero potuto portarla sulla via senza ritorno della radicalizzazione e, successivamente, in Siria. Stanca dei richiami della madre, Lisa ha architettato il piano di morte: ha chiamato Abdulla, lo ha fatto entrare in casa e insieme a lui ha ucciso sua madre con 20 coltellate. Cercando di allontanare ogni sospetto, Lisa ha chiamato in lacrime la polizia dicendo che la madre era stata uccisa da un uomo bianco che aveva visto allontanarsi nel cortile di casa. «Ho sentito mia madre urlare – ha raccontato la ragazza - Ho guardato fuori dalla finestra e ho visto un uomo bianco in fuga. Venite qui, vi prego, c'è sangue dappertutto». Ma quando la polizia è arrivata a casa, l'elemento che ha immediatamente colpito gli agenti è stata la freddezza della ragazzina: Lisa era seduta sul divano al piano inferiore della villetta e guardava alcuni filmati su Youtube. Quando la polizia le ha chiesto dove fosse la madre, lei ha indicato con una mano che la donna si trovava al piano superiore: in pochi attimi tutti i sospetti si sono indirizzati su di lei. Da un esame del pc è emerso che la ragazza trascorreva ore a guardare video dell'Isis ed era in contatto con alcuni musulmani, tra cui Abdulla, che in breve tempo è stato rintracciato e arrestato.

Secondo il pubblico ministero i due avevano pianificato di fuggire in Siria e unirsi all'Isis, mentre l'ossessione di Lisa per la jihad è stata confermata dalla sorella gemella della ragazza, che era andata via di casa per i continui litigi tra la madre e la sorella. In tribunale Abdulla e Lisa hanno negato la loro relazione, dicendo di essere solo amici, e hanno scaricato reciprocamente la colpa del delitto l’una sull'altro, tentando di convincere i giudici di non essere direttamente responsabili delle 20 coltellate fatali.

«Si tratta di un omicidio a sangue freddo – ha detto il procuratore Karina Skou – C'era un piano tra i due per uccidere la madre della ragazza che continuava a scongiurare la figlia di allontanarsi da quell'ambiente. Il costante processo di radicalizzazione è stata la causa della morte della donna».

Anche se non è stato possibile stabilire chi effettivamente abbia sferrato le coltellate che hanno ucciso la signora Holtegaard, entrambi gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio: Lisa è stata condannata a 9 anni di carcere, mentre Abdulla dovrà prima scontare 13 anni dietro le sbarre e dopo verrà espulso dal Paese. Entrambi dovranno pagare circa oltre 50mila euro a titolo di risarcimento al marito della signora Holtergaard - patrigno di Lisa - alla sorella gemella e al fratello minore.