La storia, raccontata oggi dal «Corriere del Veneto» e confermata dagli investigatori dell'Arma, è iniziata nel 1993, quando l'indagato si è trasferito dalla Puglia a Verona, assumendo l'identità del fratello, tre anni più giovane, emigrato in Germania. Un uomo al quale, peraltro, non assomiglia affatto fisicamente. L'uomo ha ottenuto documenti con il nome del fratello ed anche l'assegnazione di un alloggio popolare. L'imbroglio è venuto alla luce quando il fratello si è visto negare il rilascio del passaporto dalle autorità tedesche, perchè risultava residente a Verona.
È scattata così l'indagine che ha portato all'arresto del 46enne. Ora i Carabinieri della Compagnia di Verona stanno proseguendo gli accertamenti per verificare ogni singola circostanza nella quale l'uomo avrebbe utilizzato l'identità del fratello. Al vaglio anche due procedimenti giudiziari per piccoli reati, uno dei quali tuttora pendente, nei quali non è chiaro se il 'clonatorè abbia usato o meno strumentalmente la propria vera identità.
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