Trieste, sito di una radio hackerato, spunta la scritta "I love you Isis". Serracchiani: «Non ci intimidiranno»

Trieste, sito di una radio hackerato, spunta la scritta "I love you Isis". Serracchiani: «Non ci intimidiranno»
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Sabato 8 Novembre 2014, 22:05 - Ultimo aggiornamento: 23:01
Quando i tecnici di Radio Punto Zero hanno verificato il proprio sito via webcam prima della diretta da piazza della Borsa, dapprima hanno pensato a uno scherzo, poi hanno avvertito i dirigenti dell'emittente che, a loro volta, hanno immediatamente allertato le forze dell'ordine.



Perchè se le scritte in arabo non erano comprensibili, quelle in lingua inglese contro Usa, Israele e altri «infedeli» e la frase «I love you Isis» erano inequivocabili. Le foto poi erano particolarmente esplicative con immagini di guerra e città distrutte. Chiunque sia stato ha anche lasciato una firma: «Team System Dz», un nome sconosciuto.



La Procura di Trieste è stata subito informata e il Procuratore Carlo Mastelloni ha incaricato Digos e Polizia Postale di avviare indagini, cominciate con la traduzione da entrambe le lingue delle scritte e di quanto ripeteva una voce maschile. La risposta è giunta in breve tempo: parole inneggianti alla jihad e alla sharia. «Lo stato islamico sta arrivando» era scritto e, accanto al simbolo dell'Isis, «L'unico dio è Allah. Maometto è il suo profeta» ed «È in corso la realizzazione della sharia».



L'azione degli hacker è stata presa molto sul serio: «L'episodio desta preoccupazione» è stato il primo commento di Mastelloni. «È il primo episodio di questo tipo nel territorio del Friuli Venezia Giulia ma non escludo ci siano stati precedenti nel resto del territorio italiano». Specificando: «Non ci sono elementi di attribuzione facili», dunque «si indagherà nelle direzioni più opportune». Il Procuratore ha inoltre assicurato che «la Polizia Postale farà quanto prima luce sulla provenienza di questo atto». «Non credo si tratti di uno scherzo», gli ha fatto eco il direttore della radio, Filippo Busolini, per il quale l'azione è opera «di persone esperte, gente che fa politica del terrore e non di sprovveduti». Vista anche la particolare protezione e potenza del sito. Busolini ha parlato di «un episodio molto brutto: ci sentiamo violati, violentati in modo violento».



Determinata la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani: «Non accettiamo intimidazioni o minacce» e comunque, «confidiamo pienamente nella Procura e nelle Forze dell'ordine affinchè sia fatta piena chiarezza su un caso comunque inquietante».
Sperando che non sia confermata l'ipotesi dell'Isis, Serracchiani ha detto di essere sicura che «la comunità regionale rigetterà con assoluta fermezza qualsiasi tentativo di infiltrazione a qualsiasi livello venga condotta».
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