E della vicenda la madre superiora non vuole più sentire parlare. «È stato tutto stravolto - dice -. Se sei gay, sono certamente affari tuoi - puntualizza -. Sono venuti dei genitori gay per chiedere informazioni per iscrivere i loro figli e hanno avuto informazioni e consenso. Non vedo il problema. D'altra parte io adesso ho ogni giorno genitori di allievi che vengono a chiedermi chi fosse l'insegnante, se è quella dei loro figli, preoccupati. Tutto perchè la verità è stata stravolta».
La questione era stata sollevata dai Comitati trentini per Tsipras. «L'unica possibilità riservatale per potere continuare a insegnare nella scuola, dove ha lavorato per cinque anni, stimata e apprezzata da genitori e studenti - avevano spiegato - era rappresentata da una sua dichiarazione di 'innocenzà oppure dall'impegno a trovare l'aiuto adeguato per risolvere il suo problema. L'insegnante non ha accettato il ricatto». A intervenire oggi sono le associazioni Arcilesbica, Agedo, Equality Italia e Famiglie Arcobaleno, che chiedono al ministro Stefania Giannini di «restituire all'insegnante offesa la sua dignità di persona. In una Repubblica democratica 'fondata sul lavorò - affermano - non rinnovare l'incarico a una persona per la sua presunta omosessualità rappresenta l'equivalente simbolico di un'esecuzione dopo processo sommario e stupro. Sottolineando che la somministrazione di 'terapie riparativè »rispecchia le pratiche del dott. Carl Vaernet, nel campo di sterminio di Buchenwald, volte a 'guarirè gli omosessuali, le associazioni gay assicurano il proprio sostegno alla «vittima odierna dell'imbecillità e dell'odio omofobico». I Comitati trentini per Tsipras intanto «auspicano un intervento del presidente della Provincia, Ugo Rossi, e chiedono un intervento anche l'assessore alle pari opportunità, Sara Ferrari, e all'assessore competente in materia di Istruzione», delega in capo al presidente Rossi.