Torino, protesi d'anca difettose: il pm Guariniello indaga su venti casi

Torino, protesi d'anca difettose: il pm Guariniello indaga su venti casi
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Sabato 19 Luglio 2014, 18:58 - Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 23:33
Protesi d'anca difettose e tossiche. Sono una ventina le persone che da tutta Italia si sono rivolte alla procura di Torino lamentando problemi di salute dopo un impianto. L'interlocutore non è stato scelto a caso: è da più di un anno che il pubblico ministero Raffaele Guariniello e i carabinieri del Nas conducono accertamenti sugli apparecchi prodotti dalla Depuy, storica società americana che oggi fa parte del gruppo Johnson & Johnson. Il magistrato piemontese procede per lesioni colpose e messa in commercio di prodotti pericolosi e ha iscritto i nomi di cinque dirigenti nel registro degli indagati.



La questione si trascina da tempo: il ministero e le autorità sanitarie di diverse Regioni italiane ne sono state investite, e associazioni di consumatori come il Codacons hanno dato battaglia in varie sedi. Secondo il rapporto stilato da due consulenti di Guariniello, un ingegnere del Politecnico di Torino e un traumatologo, le protesi possono provocare una complicanza chiamata metallosi. Le parti in metallo degli apparecchi fanno attrito, si usurano e rilasciano ioni di cromo, cobalto e nichel nel sangue e nei tessuti. Scompensi cardiaci e problemi ai reni sono alcune delle possibili conseguenze per la salute dei portatori. Il malfunzionamento inoltre, comporta una perdita di stabilità e, quindi, la necessità di una sostituzione.



La Depuy sospese la messa in commercio del modello nel 2010, ma ai collaboratori del magistrato risulta che l'azienda fosse a conoscenza dei rischi già nel 2008, se è vero che da un test interno era emerso che su sei protesi ce n'era almeno una difettosa. Nel 2013, oltre ad avvalersi dei Nas di Torino e del comando generale di Roma per censire tutti i casi e verificare l'effettivo ritiro degli apparecchi dalla circolazione, fece raccogliere dei dati: ne risultò che dal 2003 al 2010 almeno 1.500 portatori su 4.800 dovettero sottoporsi a un intervento di sostituzione.



Non è la prima volta che le protesi d'anca targate Depuy finiscono nel mirino di Guariniello.
Nel 2001 scoppiò il caso degli apparecchi in polietilene che si sgretolavano. La fabbrica americana aveva ordinato il ritiro dal commercio già nel 1990. Ma i responsabili della ditta che aveva l'esclusiva della distribuzione per l'Italia non attivarono con la dovuta efficacia - secondo l'accusa - le procedure di richiamo. In due furono citati in giudizio e nel 2006 furono prosciolti: reato prescritto.
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