«Anche noi siamo esseri umani e chiediamo rispetto». A dirlo sono i nomadi che vivono nel campo di Strada dell'Aeroporto, a Borgaro Torinese. Trecento famiglie che, dalla periferia nascosta del capoluogo piemontese sono finiti sulle prime pagine dei giornali per la proposta choc del sindaco Claudio Gambino. Quella di istituire due linee separate di autobus, una per i cittadini e l'altra per i rom, 'trinceà di una convivenza che negli ultimi mesi si è fatta sempre più difficile. Troppe aggressioni, troppi scippi su quell'autobus della linea 69, per il primo cittadino del Pd e per il suo assessore ai Trasporti, Luigi Spinelli, di Sel.
Bacchettati dai vertici dei rispettivi partiti, accusati di falsa morale dal centrodestra, i due amministratori tirano dritti per la loro strada. «Da sempre - ribadiscono - inseguiamo l'obiettivo dell'inclusione sociale, ma qui c'è un problema di ordine pubblico: solidarietà deve fare rima con rispetto delle regole».
«Si riempiono la bocca di paroloni, come solidarietà e inclusione, ma non ci vogliono sui loro autobus», dicono camminando a passo svelto verso la fermata. «Noi ci saliamo lo stesso, non ce ne frega niente». La maggior parte non ha il biglietto, «perchè al campo non li vendono», e le multe finiscono nella carta straccia. «Speriamo che la proposta sia servita almeno a smuovere le istituzioni - dice il sindaco Gambino -: sono vent'anni che i cittadini di Borgaro convivono con il campo nomadi. Siamo sempre stati tolleranti, ma negli ultimi mesi la situazione è diventata intollerabile».
Il presidente della Lega Nord Piemonte, l'ex governatore Roberto Cota, chiede addirittura lo sgombero. «Questi campi - dice - sono il monumento della politica di sinistra in tema di immigrazione e mancata integrazione». Domani, intanto, nel campo nomadi della 'apartheid' è previsto un sopralluogo-conferenza stampa di Fratelli d'Italia.