Stadio come Guantanamo. «Ci chiediamo - si legge in una nota della tifoseria organizzata - quale sia il senso di bloccare mezza città e impedire ad un tifoso di 61 anni di poter entrare allo stadio: il Del Duca è trasformato in una Guantanamo costantemente, anche in assenza di tifosi ospiti, come accaduto per l'incontro Ascoli-Santarcangelo. Ce lo chiediamo sempre e non abbiamo mai trovato risposta, soprattutto alla luce di questa assurda e inaccettabile tragedia che ha colpito la nostra tifoseria».
Il racconto. Questo il racconto all'Ansa di un referente degli Ultras 1898: «Alberto (il tifoso deceduto, ndr) aveva lasciato il figlio all'incrocio fra viale Indipendenza e viale Costantino Rozzi per unirsi al corteo della tifoseria diretto allo stadio. Poi ha accompagnato sua moglie all'ospedale Mazzoni per visitare un parente ricoverato. Tornando verso lo stadio - prosegue il capo ultrà - gli è stato impedito da chi era preposto al controllo di transitare, a piedi, nella zona della curva nord, nonostante non vi fossero tifosi della squadra ospite. Si trattava di fargli percorrere solo venti metri, ma non gli è stato concesso. Piuttosto che camminare a piedi due chilometri per accedere da altri varchi - continua -, ha cercato di accorciare il percorso saltando dal ponticello che attraversa la strada d'ingresso all'ex ospedale Luciani, a due passi dallo stadio. Una scelta che, purtroppo, gli è costata la vita».
Il questore risponde. «Non c'è nessuna Guantanamo allo stadio Del Duca, come qualcuno sostiene evidentemente senza dare peso alle parole che pronuncia. E lo dico nonostante l'enorme dispiacere per la morte di una persona». Così il questore di Ascoli Piceno Giuseppe Fiore interviene sulle polemiche scaturite dopo la morte di Alberto Durastant. Per i supporter della squadra di casa ci sono regole ormai codificate. Anche il capo di gabinetto della Questura Guido Riconi conferma questa versione: «non essendoci tifosi ospiti, abbiamo consentito ad almeno quattro persone il transito nella zona normalmente interdetta. Della persona che poi è caduta dal ponticello non abbiamo nessuna traccia».
La Procura di Ascoli Piceno attende la relazione dalla questura, ma al momento è esclusa l'apertura di un fascicolo.
La morte di Alberto Durastanti allo stato è valutata come un tragico incidente.
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