Terremoto in Emilia, nuove scosse
Salgono a 4.500 gli sfollati, sette i morti

Terremoto in Emilia, nuove scosse Salgono a 4.500 gli sfollati, sette i morti
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Lunedì 21 Maggio 2012, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 01:44
ROMA - La terra continua a tremare in Emilia dove nella notte tra sabato e domenica sono morte sette persone. Alle 18.37 una nuova scossa di magnitudo 4.1 a Finale Emilia, uno dei paesi pi colpiti dal sisma. Nella notte oltre cento scosse di assestamento la più forte di magnitudo 3.7. Paura tra i 4.500 sfollati che hanno dormito nelle auto. Arrivano intanto anche gli sciacalli che si fingono volontari della Protezione civile. Proprio il sindaco di Finale nel pomeriggio aveva fatto un accorato appello: aiutateci. Monti e Cancellieri sono in viaggio per Ferrara e martedì il consiglio dei Ministri decreterà lo stato di emergenza, mentre si discute sulla riforma della Protezione civile che non prevede lo stanziamento di fondi per i terremotati. Scoppia intanto la polemica sulle fabbriche crollate che ieri hanno causato la morte di quattro operai, mentre i sindacati avvertono:economia in ginocchio, a rischio 5mila posti di lavoro (perse 200mila forme di parmigiano). Altre tre vittime sono tutte donne, morte per un malore causato dallo spavento. Si contano, infine, i danni ai monumenti (tutte le notizie sul terremoto in Emilia).



L'ultima scossa: magnitudo 4.1. Due scosse di terremoto, precedute da un boato sordo, sono state avvertite pochi minuti dopo le 18.37 a Finale Emilia, uno dei paesi già devastati dal sisma di sabato notte. Le località prossime all'epicentro sono Finale Emilia (MO), Bondeno (FE) e Sant'Agostino (FE). Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico è stato registrato alle con magnitudo 4.1.Una breve scossa di terremoto, probabilmente di assestamento, è stata avvertita anche a Sant'Agostino, nel ferrarese.



La procura indaga sulla morte degli operai. Il rispetto, o meno, della normativa antisismica: sarà questo il motivo conduttore dell'inchiesta della Procura di Ferrara sui quattro operai morti durante il turno di sabato notte nel ferrarese, per i crolli dei capannoni dove stavano lavorando causati dal sisma. «Bisognerà capire cosa è accaduto sulla base delle verifiche» dice presidente della Regione Emilia-Romagna, e della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. «Dovremo fare delle valutazioni - ha aggiunto - ma sulla base di dati reali. Ci saranno delle verifiche e solo così si capirà cosa è successo veramente». (continua a leggere).



TERREMOTO IN EMILIA, LA DISTRUZIONE



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Crolli in diretta



Salgono a 4.500 gli sfollati. Gli sfollati dalle zone del sisma sono 4.500 circa, secondo il censimento dei sindaci a fronte di una capacità di accoglienza di 5.500 posti. Lo ha detto Demetrio Egidi, direttore della Protezione Civile dell'Emilia-Romagna, che entro oggi conta di allestire altri 1.500 moduli assistenziali nel Modenese, una delle province più colpite insieme a quella di Ferrara. «Ai 3000 senza casa che avevamo calcolato inizialmente - ha detto il capo della Protezione civile regionale Demetrio Egidi - se ne sono aggiunti un'ottantina nel Ferrarese e circa 300 nel Bolognese. Poi ci sono quelli della provincia di Modena tra Finale Emilia, Mirandola e altri posti vicini». Inoltre, a Crevalcore, nel Bolognese, è stato allestito un centro di accoglienza (in una struttura fissa) occupato in gran parte da extracomunitari. «Il lavoro di assistenza va avanti anche se la pioggia ostacola un po'», ha concluso Egidi (LA NOTTE DEGLI SFOLLATI) (i testimoni: un boato, sembrava la guerra).



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Sciacalli in azione e falsi sms. E' già allarme sciacalli in Emilia: a Sant'Agostino, uno dei paesi più colpiti, sono stati avvistati degli sciacalli, persone che fingono di essere della Protezione civile per entrare nelle case (L'APPELLO DEL QUESTORE).



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Crolla un capannone: morti due operai



Economia al collasso: 5mila posti di lavoro a rischio. Si fanno i primi conti sulle conseguenze economiche della tragedia. Secondo la Cgil di Modena e Ferrara, i posti di lavoro a rischio sono 5.000. «È del tutto evidente che questo terremoto, come gli altri che verranno, non può gravare sulle spalle dei territori che vivono vicende così drammatiche», sottolinea il presidente della Regione, Vasco Errani (decine di fabbriche rischiano di chiudere).



La ricostruzione dei paesi distrutti. Ammortizzatori e deroga al Patto di stabilità. Potrebbero essere questi gli strumenti scelti dal governo per far fronte all'emergenza in Emilia dopo il terremoto. Oggi vertice tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e i sindaci dei paesi colpiti: resta l'incognita sulla rifomra della Protezione civile che non prevede lo stanziamento di fondi per i terremotati (possibile modifica del Patto di stabilità ed esenzione dall'Imu).



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Panico e vittime



L'appello del sindaco di Finale: aiutateci. «Ho bisogno che qualcuno mi dia una mano dall'esterno». È l'appello che lancia il sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli, alla Regione Emilia-Romagna e alla Protezione civile nazionale, giunto al centro di coordinamento delle operazioni disoccorso allestito dalla Protezione civile nel comune modenese epicentro del sisma (continua leggere).



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Le immagini dell'alto



Danni ai monumenti per decine di milioni di euro. I danni al patrimonio artistico causati dal terremoto sono dell'ordine di diverse decine di milioni di euro. Lo ha detto il ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi a margine di una visita al Castello Sforzesco(continua a leggere) (foto) (spazzato via un intero patrimonio artistico)



Nella notte ancora scosse. Oltre 100 repliche nella notte: sei sono state di magnitudo compresa tra 4 e 5, una trentina di magnitudo tra 3 e 4, le altre di magnitudo inferiore. Alle ore 00.22 scossa di magnitudo 3.6 in provincia di Ferrara. Le località prossime all'epicentro sono Vigarano Mainarda, Mirabello, Poggio Renatico e Bondeno. Una ulteriore scossa è stata avvertita alle ore 01.04 con magnitudo 3,7. Le località prossime all'epicentro sono Bondeno e Sant'Agostino (FE), e Finale Emilia (MO). Sono seguite poi alle 3,03 una scossa di magnitudo 3,5 e alle 4,35 da una scossa di magnitudo 3,1 (oltre cento scosse).



I soccorsi, la carica dei volontari. Il maltempo e le temperature che a Modena e a Ferrara sono scese fino a 12 gradi non hanno aiutato gli sfollati e non aiuteranno gli uomini della Protezione civile, i Carabinieri, i vigili del fuoco e le altre forze dell'ordine che si stanno occupando incessantemente di mettere in sicurezza i cittadini nelle aree più colpite, allestendo tende, cucine da campo e punti di accoglienza. Tra i paesi più in difficoltà ci sono Sant'Agostino, nel ferrarese, e Finale Emilia. Intanto sono tantissimi gli stranieri che partecipano all'esercito di volontari (continua a leggere).



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Crolli in diretta



Notte in auto
. In pochi hanno dormito nelle proprie case la scorsa notte a Finale Emilia, la cittadina in provincia di Modena più colpita dal terremoto. Due centri di accoglienza sono stati allestiti in paese, uno nel palasport, con quasi 200 persone, l'altro nel campo sportivo con una ventina di tende da quindici-venti posti letto l'una. Secondo i primi calcoli almeno 900 le persone che stanotte hanno dormito fuori casa. Circa 400 le persone residenti in alcuni comuni della Bassa modenese che hanno dormito in tre alberghi di Modena, grazie alla solidarietà e alla collaborazione della Feralberghi modenese. Molti quelli che nelle città hanno dormito in auto per strada, mossi anche dalla paura rinnovata dal cosiddetto sciame di assestamento.



Oltre 500 chiamate ai vigili del fuoco. Tutti al lavoro di buonora, in provincia di Ferrara, per far fronte all'emergenza terremoto. I centralini dei vigili del fuoco sono intasati di richieste di intervento per le fessurazioni nelle case e sopralluoghi strutturali. Oltre 500 le richieste di intervento in tutta la provincia, soprattutto nella zona più colpita nell'Alto Ferrarese tra Sant'Agostino e Bondeno. Scuole di ogni ordine e grado chiuse in tutta la provincia.



Aperti solo i bar dei cinesi. Nei paesi più colpiti dal terremoto, restano aperti solo i bar gestiti dai cinesi (continua a leggere).



La cronistoria di una notte di terrore




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