Viareggio, 5 anni fa la strage. Ma la sentenza è lontana

Una foto aerea scattata dopo il terribile incidente ferroviario
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Domenica 29 Giugno 2014, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 16:19

Viareggio si ferma e ricorda il disastro ferroviario del 29 giugno 2009, che provoc 32 vittime e numerosi feriti. Il quinto anniversario della strage cade mentre è in corso davanti al Tribunale di Lucca il processo che vede imputate 33 persone. ​Per questa sera il Comune ha organizzato un corteo cittadino nei luoghi colpiti dal disastro. Poi alle 23.52, ora dell'incidente, saranno letti i nomi delle 32 vittime.

Una bomba in città Quella sera di cinque anni fa il treno merci 50325 Trecate-Gricignano, con il suo convoglio di 14 carri cisterna contenenti gpl, deragliò per cause probabilmente legate al cedimento del carrello del primo carro cisterna, che trascinò fuori dai binari altri quattro carri. Solo dal primo carro, la cui cisterna viene perforata da un picchetto di tracciamento curva posizionato lungo la massicciata, fuoriuscì il gas gpl che al contatto con l'ossigeno e alla prima possibilità d'innesco s'incendiò. I danni furono immediati e 11 persone morirono in pochi minuti, investite dalle fiamme o travolte dal crollo degli edifici; altre due persone rimasero stroncate da infarto e decine ferite; di esse molte rimasero gravemente ustionate, e la maggior parte morì, molti anche a distanza di diverse settimane dall'evento.

Morte e distruzione I due macchinisti rimasero indenni: si misero in salvo dietro ad un muro che li protesse dalla fiammata del gas innescato. Il deragliamento si verificò in corrispondenza del sovrappasso pedonale che scavalca il fascio binari sud della stazione ferroviaria, collegando via Burlamacchi con via Ponchielli. Oggi quel sovrappasso non c'è più: troppo ingenti i danni causati dalla violentissima esplosione. Il gas si propagò proprio in direzione di via Ponchielli, dove si registrò il maggior numero di vittime, feriti e di edifici crollati o danneggiati. Alcune abitazioni sono state poi abbattute su ordinanza delle autorità comunali perché non più agibili o per costi di riparazione superiori a una ricostruzione ex novo.

La drammatica conta delle vittime Fu uno stillicidio di morti: l'ultima vittima, la trentaduesima, morì il 22 dicembre 2009, dopo 6 mesi di agonia. I feriti furono 25. In pratica i defunti sono 33, perché è rimasto fuori dal conteggio ufficiale un anziano deceduto per infarto a causa dello spavento. I morti di nazionalità italiana sono 23, sette i marocchini, due gli ecuadoregni, e un romeno.

I risarcimenti I funerali di Stato ai quali parteciparono almeno 30.000 persone si tennero il 7 luglio allo Stadio Torquato Bresciani per 15 defunti, altri 7 ricevettero le esequie con rito musulmano in Marocco. Il 12 giugno 2012 è stata approvata dal Senato la legge per Viareggio, il provvedimento relativo agli indennizzi per i parenti delle 32 vittime della strage alla stazione ferroviaria. Il provvedimento riguarda anche le persone conviventi. Il disegno di legge era stato presentato dai senatori del Pd Andrea Marcucci e Manuela Granaiola e dal senatore del Pdl Massimo Baldini. Con la legge per Viareggio, per la prima volta in Italia, è stata riconosciuta l'equiparazione tra convivente e coniuge.

Le cause del deragliamento I carri ferroviari, è emerso dalla ricostruzione delle indagini, con il gas furono instradati lungo il binario del raccordo interno che collega la raffineria Sarpom a San Martino di Trecate (Novara) alla rete ferroviaria convenzionale da Fs Logistica, che prima avrebbe compiuto le operazioni di verifica della sicurezza dei 14 carri. I carri sono stati agganciati al convoglio alla Stazione di Novara. Le cisterne del convoglio, tra cui quella da cui è fuoriuscito il gas che ha innescato l'incendio, appartenevano alla multinazionale americana Gatx, poi date in locazione a Fs Logistica che ha utilizzato i carri per i servizi a Sarpom. I treni erano diretti a Gricignano di Aversa in provincia di Caserta, destinati all'Aversana Petroli. La probabile causa dell'incidente è attribuibile al cedimento strutturale di un asse del carrello del primo carro-cisterna deragliato, che sarebbe stato corroso. C'è anche una foto che sembra confermare che l'incidente sia stato provocato dalla rottura dell'asse per fatica (cricca della boccola), dato che la sezione fratturata mostra la classica superficie 'marezzata' per il 90% della sua superficie. Questa modalità di rottura è tipica degli assili ferroviari e per prevenirla sono previste stringenti procedure cicliche di controllo, che nel caso di specie non sarebbero state rispettate.

Il processo Dopo quasi quattro anni di indagini, la prima udienza del processo per la strage ferroviaria di Viareggio si è tenuta davanti al Tribunale di Lucca lo scorso 13 novembre: su 33 imputati ne erano presenti nell'aula allestita al Polo Fieristico di Lucca solo quattro, tutti addetti e dirigenti della Cima Riparazioni, una delle società rinviate a giudizio. Erano assenti gli altri 29 imputati che fanno capo alle società Fs, Trenitalia, Rfi, Gatx Austria, Gatx Germania e Officina Junghental. Tra gli imputati c'è anche l'ex ad di Fs Mauro Moretti. Il processo è ancora in corso e si prevedono tempi piuttosto lunghi prima di arrivare alla sentenza.

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