Refrontolo, ha preparato la colazione poi ha sgozzato moglie e figlio nel sonno

Refrontolo, ha preparato la colazione poi ha sgozzato moglie e figlio nel sonno
di Paolo Calia
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Mercoledì 3 Dicembre 2014, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 10:43

REFRONTOLO - Si alza dal letto, prepara la tavola per la colazione. Poi il raptus. Sgozza il figlio a letto, uccide la moglie a martellate in bagno e la fa finita impiccandosi. Una strage per ora senza movente né spiegazioni. Il teatro la villetta di famiglia a Refrontolo. Il raptus domenica mattina ma i corpi sono stati trovati solo martedì pomeriggio.

t/js/embedded-fg.js" type="text/javascript">Indole riservata, carattere burbero, severo: Sisto De Martin, 62enne di Refrontolo, sembrava a tutti una persona normale. La sua severità non ha mai fatto intuire a nessuno che, sotto, potesse nascondersi una furia capace di sterminare la sua famiglia e di togliersi la vita mettendo fine a tutto.

La follia omicida spesso si nasconde dietro le sembianze della normalità. E la famiglia De Martin era il ritratto della famiglia felice dove ogni cosa è sempre al proprio posto. Sisto amava i vigneti e i grandi classici della letteratura. Aveva anche regalato dei volumi alla piccola biblioteca aperta dall'associazione Arcobaleno. Diplomato ragioniere era emigrato in Germania dove ha lavorato come gelataio. E qui ha conosciuto Teresa Raposon, origini filippine, poi diventata sua moglie. Tornato a Refrontolo per mettere su casa, ha anche lavorato per un certo periodo come camionista. In paese girava sempre con un vecchio Apecar ma nel garage della sua villetta ristrutturata da poco, custodiva una Jaguar scintillante.

A fare da contraltare al carattere chiuso del marito era Teresa Raposon, 56 anni. Casalinga e madre a tempo pieno. Una persona tranquilla, gentile, che girava per Refrontolo in sella al suo motorino con cui andava a fare la spesa e a trovare le amiche. Cristian, 24 anni, era l'unico figlio della coppia. Studiava Scienze e Tecnologie viticole ed enologiche. Il suo sogno era diventare enologo e continuare a lavorare tra le viti.