Stamina, Vannoni: «Il 28 nostri pazienti
mostreranno dati su sicurezza nostri
prodotti»

Stamina, Vannoni: «Il 28 nostri pazienti mostreranno dati su sicurezza nostri prodotti»
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Domenica 22 Dicembre 2013, 18:21 - Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 08:07

Saranno gli stessi pazienti, in cura con il metodo Stamina a Brescia, a mostrare i veri dati sui risultati delle infusione a cui sono sottoposti. Il 28 saranno a Roma, al cinema Capranica alle 10 e potranno illustrare alla stampa i risultati dei controlli fatti in altri centri». Così Davide Vannoni, fondatore di Stamina, che si difende dalle notizie di questi giorni sul suo metodo: «Sono infondate e gravemente diffamatorie» spiega all'Adnkronos. Per questo il presidente di Stamina annuncia di essere pronto a querelare il giornale che «ha pubblicato dati falsi e terribilmente gravi. In pochi giorni si è passati da 62 pazienti che denunciano a 10. Per poi passare addirittura a 62 morti. Non si tratta di una svista dei giornalisti ma di un aggressione vera e propria a Stamina. Faccio appello a tutti i giornalisti a non rilanciare, senza verificarli, i dati pubblicati in questi giorni che sono facilmente smentibili».

In ogni caso il 28 a Roma «spero possano esserci tutti e 34 i pazienti in cura a Brescia. Con questo incontro, a cui sono invitati il ministro della Salute e i responsabili degli organismi tecnici interessati, suppliamo a ciò che avrebbe dovuto fare il ministro Lorenzin, andando a controllare direttamente presso i pazienti quello che succede realmente, con la verifica fatta dai diversi centri sulle loro condizioni di salute».

PAZIENTI E GENITORI dei pazienti in cura con il metodo Stamina presso gli Spedali Civili di Brescia mostreranno in una conferenza stampa «i certificati medici e gli esami strumentali, in loro possesso, attestanti l'assenza di effetti collaterali e i miglioramenti conseguiti dagli stessi pazienti a seguito delle infusioni con il trattamento Stamina»

ASSOCIAZIONE COSCIONI. Si scaglia contro il metodo Stamina invece l'Associazione Luca Coscioni. «Bloccare le somministrazioni e pubblicare il cosiddetto metodo Stamina». È quanto chiedono in una nota congiunta Michele De Lucia e Filomena Gallo, rispettivamente co-presidente e segretario dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, dopo le anticipazioni dei risultati del primo Comitato sulla cura messa a punto da Davide Vannoni. «Il futuro della medicina rigenerativa e delle terapie e ricerche a base cellule staminali, oggi è messo in pericolo dall' incapacità di distinguere scienza da non scienza. Tutto ciò - per De Lucia e Gallo - si è visto con grande chiarezza nella vicenda relativa al metodo Stamina. Con l' associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, con gli scienziati, abbiamo chiesto fin dall'inizio e in tutti i modi possibili che il metodo Stamina fosse valutato dagli esperti, che ci fosse una commissione d' inchiesta, che le norme in vigore fossero rispettate a garanzia della libertà di ricerca scientifica e delle speranze dei malati.

«Gli esperti di tutto il mondo in base agli elementi emersi hanno già chiesto di bandire Stamina, il comitato tecnico nominato dal ministro Lorenzin ha dichiarato che nel metodo Stamina non c' è alcun fondamento scientifico e che può essere pericoloso. In questi giorni - sottolineano gli esponenti dell'associazione Luca Coscioni - i media riportano quanto emerge dalle indagini della magistratura. Manca ora l'intervento della politica che emani atto idoneo che bandisca questo metodo da tutte le strutture sanitarie. Cosa si sta aspettando ancora? - chiedono - Il metodo scientifico va difeso per evitare che la ricerca nelle nuove branche della medicina si trasformi in un mercato di illusioni». L'associazione Luca Coscioni con scienziati e cittadini continua intanto la raccolta firme affinchè il metodo Stamina sia pubblico.

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