Il sindaco di Bologna: «Bene impegni, ma ora dal Governo vogliamo fatti»

Il sindaco di Bologna: «Bene impegni, ma ora dal Governo vogliamo fatti»
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Domenica 2 Agosto 2015, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 14:24

«La città di Bologna non mancherà mai di fare la propria parte nel cammino verso la verità e la giustizia».

Lo ha assicurato Virginio Merola, sindaco di Bologna, nella commemorazione della strage alla stazione in occasione del 35/o anniversario.

«Ogni anno - ha detto rivolgendosi ai familiari - facciamo il punto su passi avanti e gli ostacoli. È un'occasione per ribadire la ricerca completa della verità sui mandanti che ha ferito voi e la nostra città in maniera indelebile. Ma - ha ribadito Merola parlando al sottosegretario alla Presidenza del consiglio Claudio De Vincenti - torneremo a chiedere quello che ci aspettiamo dal governo in carica: soprattutto che ci aiutino a fare passi avanti nella ricerca della verità. Noi ogni anno testimoniamo il nostro impegno. La città silenziosamente, in modo ordinato e composto, con i fatti dice tutto quello che c'è da dire. Ci auguriamo che lo facciano anche gli altri». «Oggi - ha poi concluso i sindaco Merola - davanti ai familiari da parte del sottosegretario De Vincenti sono stati presi impegni, fissate date, è stato delineato un percorso preciso e concreto. Bene, grazie. Noi però vogliamo, e lo diciamo all'intero Paese che si perde in infinite diatribe e conflitti fratricidi, che parlino i fatti, perchè le parole possono essere belle: ma i fatti rendono credibili le parole».

L'associazione dei familiari delle vittime. Dopo l'approvazione alla Camera la legge che introduce il reato di depistaggio «è rimasta chiusa in un cassetto del Senato nonostante i nostri inascoltati appelli perchè venga discussa e approvata. Ci chiediamo cosa è accaduto» perchè «un cambiamento a metà non è un cambiamento, ma un modo per continuare - da parte di chi ne ha l'interesse - a conservare il vecchio sistema con metodi diversi». Così il presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, dal palco delle commemorazioni della strage alla stazione di Bologna. Spunti investigativi per risalire ai mandanti della strage di Bologna «possono venire anche dai risultati di recenti indagini» come quella su 'Mafia Capitale', dice ancora Bolognesi: «Tra i nomi dei 37 arrestati, e dei 100 indagati, è amaro constatare come tanti sono nomi già noti, già pronunciati e già denunciati da questo palco da tempo». «Tanti sono i nomi di pregiudicati, ex appartenenti ai Nar, l'organizzazione terroristica capeggiata dagli esecutori materiali della strage di Bologna».

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