Migranti, scafisti libici sparano a guardia costiera per riprendersi barcone soccorso

Migranti, scafisti libici sparano a guardia costiera per riprendersi barcone soccorso
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Martedì 14 Aprile 2015, 20:25
Alcuni spari in aria sono stati esplosi da una motovedetta libica che è intervenuta al largo delle coste della Libia, dove il rimorchiatore privato italiano "Asso 21" aveva soccorso un barcone di migranti. I fatti, secondo quanto si è appreso, risalgono al tardo pomeriggio di ieri. Il rimorchiatore aveva appena concluso il trasbordo di un numero imprecisato di migranti che si trovavano su un barcone quando è intervenuta la motovedetta, con tanto di lampeggiante e personale in uniforme, che ha preso a rimorchio il barcone dirigendosi verso terra. Nella fase di avvicinamento sarebbero stati sparati dalla motovedetta alcuni colpi in aria.



Nel frattempo è stata allertata una unità della Marina militare italiana, che svolge attività di pattugliamento e fornisce sicurezza marittima nel canale di Sicilia proprio in relazione all'emergenza immigrazione. La nave si è avvicinata alla motovedetta e ne ha monitorato, per un tratto, il tragitto verso il porto di destinazione senza alcun altro tipo di intervento.



Frontex, nel ricostruire la vicenda, parla di «trafficanti di uomini». Sono stati loro a sparare, afferma. Un'azione che avrebbe avuto l'obiettivo di recuperare una barca di legno, durante l'operazione di salvataggio. Lo rende noto Frontex.



Secondo quanto ricostruisce l'agenzia Ue, il mezzo della marina islandese Tyr, che trasportava già 342 migranti, raccolti durante una precedente operazione, è stata chiamata ad assistere il rimorchiatore italiano in un altro salvataggio. Dopo che quasi tutte le 250 persone che si trovavano a bordo del barcone sono state trasferite sul mezzo italiano, si è avvicinato un motoscafo: l'equipaggio ha sparato vari colpi in aria, per poi allontanarsi subito dopo col barcone vuoto.



È la seconda volta quest'anno che i trafficanti non esitano a sparare per riprendere il barcone utilizzato, dopo un'operazione di salvataggio nel Mediterraneo centrale. «Questo è un segnale che i trafficanti in Libia stanno finendo le barche», afferma il direttore esecutivo di Frontex Fabrice Leggeri. Tyr e tutti gli altri mezzi che prendono parte all'operazione coordinata da Frontex hanno aiutato le autorità italiane nel salvataggio di circa 7500 migranti da venerdì. Nel corso delle operazioni sono stati recuperati undici cadaveri, compresi nove di una barca capovolta.



Quasi tutte le operazioni sono state condotte tra le 12 e le 60 miglia dalla costa libica.
I migranti salvati in questi giorni arrivano soprattutto da Paesi del Corno d'Africa, Sub Sahara e Africa occidentale. «Negli ultimi giorni tutti i mezzi dell'operazione Triton hanno preso parte ad operazioni di ricerca e salvataggio. Voglio ringraziare gli ufficiali per il loro impegno nel salvare vite», sottolinea Leggeri.
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