Secessionisti, in quattro non rispondono agli interrogatori. Domani manifestazione della Lega Nord

Il tanko ritrovato nel garage dei secessionisti
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Sabato 5 Aprile 2014, 13:47 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 13:30
Felice Pani, uno degli indipendentisti arrestato nell'operazione della Procura antiterrorismo di Brescia contro i nuovi Serenissimi, ha risposto per un'ora alle domande del Gip del Tribunale, Simone Nespoli. Difeso dall'avvocato Riccardo Floris, nella sezione di massima sicurezza del carcere cagliaritano di Buoncammino, il «ministro di Malu Entu» ha dunque rigettato tutte le accuse.



In particolare Pani ha ripetuto al giudice di aver partecipato solo a due incontri con i Serenissimi, ma non avrebbe mai visto armi nè nessuno gli avrebbe mai proposto di impegnarsi nella lotta armata, come invece gli contestano i magistrati della procura bresciana. Sulle accuse contenute nell'inchiesta, che vede indagato in stato di libertà anche Doddore Meloni, l'indipendentista finito in manette ha poi ribadito che non ha mai seguito un intento violento ma che gli incontri erano finalizzati semplicemente a promuovere l'indipendentismo in modo democratico e con i referendum.




Altri quattro secessionisti bresciani finiti in carcere si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Corrado Manessi, Roberto Abeni, Stefano Ferrari e Michele Cattaneo sono rimasti in silenzio davanti al Gip Enrico Ceravone. Il solo a rispondere alla domande è stato Angelo Zanardini, per gli inquirenti l'uomo del gruppo di secessionisti che aveva il compito di reperire il denaro. «Ha spiegato la sua estraneità ai fatti» si è limitato a dire il legale dell'uomo, l'avvocato Cristiano Cazzoletti.



Dal carcere bresciano di Canton Mombello sono passati anche alcuni parenti dei secessionisti finiti in manette. «Mio figlio è sicuramente stato ingenuo. Gli darei un calcio nel sedere per quello che ha fatto» ha detto Dino Cattaneo, il padre del più giovane degli arrestati accusato di aver costruito il cannone del carro armato da utilizzare per occupare Piazza San Marco. «Non sapevo lo stesse costruendo altrimenti gli avrei detto di non farlo. Credo però che quel cannone non fosse in grado di sparare. Le accuse sono pesantissime e francamente - ha aggiunto il padre di Michele Cattaneo - mi sembra tutto troppo esagerato».




Domani annunciata manifestazione «Domani saremo tutti a Verona a manifestare. Dice bene il nostro segretario: se lo Stato pensa di far paura a qualcuno sbaglia di grosso. Aiuta i clandestini, cancellando il reato di clandestinità, libera migliaia di delinquenti con lo svuota-carceri, e arresta chi vuole l'Indipendenza». Lo annunciano i deputati della Lega Nord, Marco Marcolin e Roberto Caon. «Il regime ha paura e vuole mettere la museruola a tutti i veneti che chiedono libertà. Noi non ci stiamo e domani saremo in piazza a far sentire la nostra voce», sottolineano i due parlamentari del Carroccio.




Intanto un gruppo di esponenti della Lega Nord ha incontrato oggi nel carcere di Brescia i secessionisti arrestati e ha portato loro alcuni libri: Storia di Venezia di Frederic Lane, I discorsi parlamentari di Miglio e La Repubblica del Leone di Alvise Zorzi. All'incontro erano presenti i parlamentari bresciani della Lega Davide Caparini, Stefano Borghesi e Raffaele Volpi, l'assessore in Regione Lombardia Simona Bordonali, il vice capogruppo Fabio Rolfi oltre al vice presidente del Consiglio regionale della Lombardia Fabrizio Cecchetti e il segretario bresciano del Carroccio Paolo Formentini.



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