Le linee guida dei comportamenti da tenere nell’istituto tecnico sono state dettate dall’amministrazione Nardella e poi declinate dal preside Giacomo D’Agostino e dall’Asl.
Il movimento 5 stelle calca la mano su un problema annoso e di cui ormai sono stranoti i rischi. La consigliera Miriam Amato ha parlato delle “raccomandazioni” divulgate all'I.i.s.s. Leonardo Da Vinci: «Si raccomanda ai ragazzi di non poggiarsi al muro, di non graffiare le pareti ed altre cose assurde e del tutto inutili. Davanti a queste situazioni c'è un rimpallo di responsabilità che fa sì che, ad oggi, la scuola è frequentata da ragazzi nonostante tutti i problemi elencati che qualche anno fa ne avevano determinato la chiusura». Anche il deputato grillino Alberto Zolezzi ha presentato un’interrogazione sul caso.
Il Da Vinci è un palazzo in zona Rifredi costruito negli anni ’60 quando si ignoravano i danni alla salute provocati da quei materiali edili che sfruttavano l’amianto come imbottitura delle pareti. Nel 2005 era stato chiuso ma due anni dopo riaprì i battenti. «Non sono emersi rischi», ha detto la vicesindaco di Firenze riferendosi alle analisi negative di dispersione delle fibre di amianto. Ma intanto restano quelle cautele, quel “non correre” imperioso che in una scuola di adolescenti è un paradosso da tutti i punti di vista, soprattutto a 22 anni dalla messa al bando dell’amianto nel nostro paese.