Scambio di embrioni al Pertini, la denuncia di un'altra coppia: «Forse i genitori siamo noi»

La Procura di Roma (Ansa)
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Martedì 15 Aprile 2014, 19:07 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 16:01

Un'altra denuncia per il caso dello scambio di embrioni al Pertini. Una delle quattro coppie sottoposte al trattamento di fecondazione assistita al Pertini il 4 dicembre scorso ha presentato denuncia alla Procura di Roma. Si tratta della coppia il cui esito del trattamento fu negativo e che potrebbe essere coinvolta nello scambio di embrioni.

Gli inquirenti ora dovranno indagare sul presunto scambio di embrioni avvenuto all'ospedale romano Sandro Pertini.

I mancati genitori chiedono ora alla Procura che «vengano acquisite le documentazioni cliniche attestanti quanto avvenuto nonché, ove sussistano ipotesi di reato, che si proceda nei termini di legge nei confronti di chiunque verrà ritenuto responsabile dei fatti».

«Stupore e sconcerto» dicono di avere provato i due mancati genitori quando il 13 aprile scorso hanno appreso dai giornali che una «signora aveva scoperto di essere incinta di due gemelli che però da un esame effettuato non risultavano avere lo stesso patrimonio genetico dei genitori sottoposti al trattamento presso il centro del Pertini».

Dopo lo stupore l'indignazione: «Nessuno si è degnato, nonostante il clamore suscitato dalla vicenda, di contattare» i due, che questo punto potrebbero «essere fondatamente i genitori dei due gemelli». «La gravità del caso – continua la coppia impone che vengano effettuati tutti gli accertamenti ritenuti necessari affinchè si faccia luce sull'intera vicenda onde evitare che possano rimanere dubbi lancinanti per tutta la vita su quello che è potuto accadere». La palla ora passa alla Procura.

Quattro donne si sottoposero al trattamento il 4 dicembre scorso: solo in un caso l'esito non fu positivo. Proprio la donna che non è riuscita a coronare il suo sogno di maternità ora si è rivolta alla magistratura. Da due anni, si racconta nella denuncia, la coppia è in trattamento al Pertini. Nel marzo 2013 il primo «transfert» che ebbe «esito positivo, ma dopo circa otto settimane la gravidanza si interrompeva a causa di un aborto spontaneo. Si decideva quindi - si legge nell'esposto - di tentare nuovamente la procedura e il 2 dicembre 2013 veniva effettuato il pick up e il successivo 4 dicembre il trasfert nel corso quale venivano applicati tre embrioni di classe A tutti di quattro cellule». Allora furono quattro le coppie che si sottoposero al trattamento. Il successivo 18 dicembre la coppia apprese che il trasfert non era andato a buon fine.

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