Ebbe rapporti sessuali con 6 minori, sacerdote condannato a sei in primo grado

Ebbe rapporti sessuali con 6 minori, sacerdote condannato a sei in primo grado
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Martedì 8 Aprile 2014, 18:35 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 18:35

Sei anni di carcere: questa la condanna inflitta dal Gup del Tribunale di Novara, Gianfranco Pezone, ad un sacerdote novarese, don Marco Rasia, accusato di aver compiuto atti sessuali su minori. Il sacerdote venne arrestato un anno fa, ma i fatti di cui è accusato risalirebbero al 2000, quando lui prestava servizio come coadiutore alla parrocchia di Castelletto Ticino. A un anno esatto dall'apertura dell'inchiesta si è concluso così il primo grado di una vicenda che è destinata a far parlare ancora molto di sè.

Don Rasia, 45 anni, era stato arrestato il 13 aprile dello scorso anno con l'accusa aver avuto rapporti sessuali con almeno sei minori, la maggior parte dei quali aveva 16 anni all'epoca dei fatti.

Stando alle accuse, i fatti si riferiscono al 2000, quando don Rasia era a Castelletto Ticino, parrocchia dove rimase per un periodo di 12 anni. Ma - sempre secondo le accuse - i fatti proseguitono anche dopo il suo trasferimento nella vicina Omegna, nel 2009. Don Marco Rasia, ordinato sacerdote nel 1997, ha sempre respinto l'accusa di violenza. Non ha negato di avere avuto rapporti, ma ha sempre detto che i rapporti erano consenzienti e che - in un caso - ci sarebbe stata una vera e propria relazione con uno dei minori coinvolti. Il Gup non ha però accolto le tesi difensive e ha ritenuto il sacerdote responsabile di violenza sessuale. Pur riconoscendo la lieve entità di alcuni episodi, lo ha condannato a 6 anni. I pm Giovanni Caspani e Irina Grossi avevano chiesto 6 anni e 8 mesi. La Diocesi di Novara, rilevando che la sentenza è solo il primo grado di giudizio, in una nota ha espresso «profonda tristezza» per la condanna, ribadendo peraltro tutta la sua fiducia nella magistratura. «La Diocesi - si legge nella nota - ancora una volta esprime profonda tristezza per le sofferenze vissute e manifesta la sua affettuosa vicinanza ai giovani e alle famiglie coinvolti, sostenendoli con la preghiera. La Diocesi di Novara conferma la fiducia nell'operato della Magistratura, che proseguirà il cammino nel far piena luce sui fatti attribuiti. Resta in attesa degli ulteriori gradi di giudizio, pregando per don Marco e proseguendo nella linea di massima trasparenza, che fin dall'inizio ha voluto seguire in questa triste e dolorosa vicenda».

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