Giubileo, Rughetti: Vaticano paghi parte dei costi. Commissario? Superfluo

Marino e il Papa
di Andrea Bassi
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Lunedì 16 Marzo 2015, 07:37 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 08:32

Sottosegretario Angelo Rughetti, Roma è stata appena salvata dal governo ed è alle prese con l’approvazione di un bilancio complicato, con 310 milioni di tagli. La Capitale può sostenere l’impatto di un evento come il nuovo Giubileo?

«La gestione Marino ha ereditato una situazione difficile. A differenza degli altri governi, quello Renzi ha fatto due cose: ha indicato la strada del risanamento, mettendo in campo non solo finanziamenti ma anche aiutando il Comune a riorganizzare le funzioni pubbliche. E poi ha sostenuto politicamente la giunta Marino. Un assessore al bilancio come Silvia Scozzese, che ha un ottimo rapporto con Delrio, ha aiutato a risolvere molte questioni».

Questo vale per le vicende passate, ma sul futuro rispetto al Giubileo?

«Il Giubileo è un’ottima cosa per la Chiesa e per i cristiani cattolici.

Noi dobbiamo fare in modo che lo diventi anche per i romani e per gli italiani».

In che modo?

«Il tema centrale è l’organizzazione dell’evento».

E dei finanziamenti. Le stime parlano di costi che oscillano tra 400 milioni e 1 miliardo. Come si trovano tanti soldi?

«Una premessa. L’Italia affronta da maggio l’Expo. Chiuso questo evento, da dicembre si parte con il Giubileo. È una partita che non riguarda solo Roma. Prima di parlare di soldi bisogna affrontare la questione del metodo. La parola d’ordine è sinergia e collaborazione istituzionale. I soggetti da mettere in campo sono tanti, Roma, Città metropolitana, Regione, governo. Una preoccupazione l’abbiamo tutti».

Quale?

«Nonostante gli sforzi di Marino, una inadeguatezza amministrativa della struttura è sotto gli occhi di tutti. Una responsabilità come l’organizzazione del Giubileo fa sorgere in molti la domanda se siamo all’altezza. Visto che ci poniamo questa domanda, dobbiamo dare una risposta».

La sua qual è?

«Nessuno pensi di avere la bacchetta magica. Bisogna avere l’umiltà di sedersi attorno a un tavolo e trovare soluzioni».

Da giorni alcuni parlamentari del Pd, come i renziani Anzaldi e Bonaccorsi, spingono per una cabina di regia. C’è chi l’interpreta come la richiesta di nomina di un commissario per il Giubileo. Si fanno anche nomi, come quello di Francesco Rutelli o di Franco Gabrielli, prossimo prefetto di Roma.

«Penso sia corretto dire mettiamo insieme tutte le energie disponibili. Se questo diventa una cabina di regia, una sede interistituzionale dove discutere, sono d’accordo. Sono invece contrario a poteri straordinari. C’è poco tempo e non ci sono opere da fare, il commissario non serve».

Torniamo ai costi e a dove trovare i soldi.

«Di costi penso sia prematuro parlare. La proposta di Papa Francesco è di 48 ore fa. Però si possono usare dei criteri».

Che tipo di criteri?

«Come abbiamo chiesto da cittadini romani che il governo nazionale riconoscesse alla città qualcosa in più per essere la capitale della Repubblica, che in quanto tale fornisce una serie di servizi a coloro che la visitano per il turismo e per le manifestazioni, penso che lo stesso ragionamento debba essere fatto tra lo Stato del Vaticano e la Città di Roma».

Il Vaticano potrebbe essere chiamato a pagare parte degli extra-costi legati al Giubileo?

«Credo che le due parti, Città di Roma e Stato Vaticano, debbano incontrarsi laicamente, per fare un’analisi della ricaduta di questa scelta e rendersi conto di quali sono gli effetti. Allo stesso modo, secondo me, Roma ha il diritto-dovere di dire ai Comuni della provincia e alla Regione qual è un modo per gestire insieme dentro questo spazio istituzionale, i criteri e le regole del finanziamento».

Si spieghi meglio.

«Va fatto un piano industriale del Giubileo che coinvolga tutti. Per esempio l’extra-gettito dell’Iva legato all’evento potrebbe essere riversato non solo a Roma, ma a tutti i Comuni coinvolti. Perché non sarà solo la Capitale a dover fronteggiare l’arrivo dei pellegrini, ma anche altre città, Fiumicino piuttosto che Civitavecchia. E questo riguarda anche il secondo aspetto, quello dell’organizzazione. Dobbiamo cogliere l’opportunità della città Metropolitana. Sarebbe interessante per esempio, fare un contratto integrativo di scopo legato all’evento del Giubileo che coinvolga tutti i vigili dei 121 Comuni della Città metropolitana».

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