Ruby, le olgettine fanno ricorso al Riesame per riavere il denaro sequestrato dai pm

Ruby, le olgettine fanno ricorso al Riesame per riavere il denaro sequestrato dai pm
di Claudia Guasco
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Lunedì 2 Marzo 2015, 16:44 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 09:10

C'è chi, come Francesca Cipriani, giura che quei 45 mila euro trovati dagli uomini della polizia giudiziaria sono "un regalo di mio papà per comprarmi la casa". Chi invece assicura che si tratta di soldi guadagnati o di risparmi faticosamente messi da parte. Fatto sta che ora le ex Olgettine indagate nell'inchiesta Ruby ter rivogliono indietro tutto: denaro, telefonini e anche i loro appunti.

Otto ragazze che hanno partecipato alle serate a Arcore - accusate di aver trasformato davanti ai giudici quelle feste a luci rosse in cene eleganti e per questo ben ripagate dal padrone di casa Silvio Berlusconi - hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Milano contro il sequestro di contanti, materiale informatico, telefoni e manoscritti effettuato lo scorso 17 febbraio nel corso delle perquisizioni a una ventina di giovani, Ruby compresa.

VILLA DA UN MILIONE DI EURO

Le prime a rivolgersi al Riesame sono state, una settimana fa, Aris Espinoza e Iris Berardi: a casa avevano circa 7 mila euro ciascuna, oltre a cellulari, tablet, pc e chiavette usb.

Materiale che è stato acquisto dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio e di cui ora le ragazze chiedono di poter rientrare in possesso. Altre sei hanno deciso di percorrere la stessa strada: Francesca Cipriani (che custodiva 45 mila euro in bancanote da 500 euro), Alessadra Sorcinelli (che vive a Bernareggio in una villa da un milione di euro), le gemelle Imma e Eleonora De Vivo, Myriam Loddo e Raissa Skorkina. Tutte, secondo l'accusa, avrebbero beneficiato di somme di denaro elargite da Berlusconi per "comprare" il loro silenzio sul "sistema prostitutivo" che - come confermato da quattro diverse sentenze emesse da quattro differenti tribunali in due gradi di giudizio - era la caratteristica delle notti di svago a Villa San Martino.

PASTIFICIO IN MESSICO

Intanto l'inchiesta Ruby ter sbarca in Messico. I pm dell'inchiesta hanno inviato una rogatoria a caccia di informazioni Messico su alcune proprietà riconducibili a Ruby e al suo ex compagno Luca Risso a Playa del Carmen: il ristorante "Casa Sofia" con annesso pastificio, gestito da Risso, e un paio di palazzine con appartamenti da affittare. Il sospetto degli inquirenti è che il "tesoretto" di Karima El Mahroug sia frutto dei regali di Berlusconi. Da tempo il tenore di vita della bellla marocchina è sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori, secondo i quali Ruby avrebbe sostenuto "spese sproporzionate rispetto ai redditi", se si considera che la giovane non svolge alcuna attivtà lavorativa. Una vita milionaria tutta pagata in contanti, come risulta dagli atti dell'inchiesta: abiti firmati, festa di compleanno da 7000 euro per la figlia, regali ad amici e parenti, nove giorni di vacanza alle Maldive per due persone, una moto da 14 mila euro per il suo nuovo ragazzo, viaggi settimanali in taxi da Genova a Milano. E i versamenti non avvenivano, come per tutte le altre regazze, tramire il ragionier Spinelli: i soldi le sarebbero stati consegnati da alcuni emissari di Silvio Berlusconi in tranche da 14-15 mila euro.