Roma, morto Renato Altissimo: l'ex segretario del Pli si è spento dopo una lunga malattia

Roma, morto Renato Altissimo: l'ex segretario del Pli si è spento dopo una lunga malattia
2 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Aprile 2015, 21:39 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 22:15
«Sono abbastanza curioso di vedere "1992". Vediamo se per la prima volta ci sarà una ricostruzione obiettiva di Tangentopoli». Poco meno di due mesi fa, prima di essere ricoverato al Gemelli di Roma dopo è morto questa sera, così, su Twitter, Renato Altissimo si soffermava sulla celebre serie trasmessa qualche giorno fa su Sky e incentrata su una delle vicende chiave della biografia di un pilastro del Partito Liberale Italiano, lo scandalo delle mazzette che rivoluzionò la politica 25 anni fa.



Altissimo è morto questa sera a 74 anni - ne avrebbe compiuti 75 il 4 ottobre - dopo una lunga malattia e un ricovero per problemi cardiaci e respiratori. Nativo di Portorguaro, in provincia di Venezia, era membro di una famiglia di imprenditori che possedeva a Moncalieri una fabbrica di fanali e accendini. Anche per questo, studiò a Torino, laureandosi in Scienze politiche e prima di intraprendere una lunga carriera da protagonista della Prima Repubblica. Fu infatti attore di primo piano del Pentapartito che dominò gli anni Ottanta della politica, in cui si mosse da esponente di spicco del Pli, del quale fu segretario dal 1986 al 1993. Fu, tra l'altro, deputato in ben cinque legislature e più volte ministro: Nel governo Cossiga I, nei governi Spadolini I e II e nel governo Fanfani V da titolare della Sanità, nel governo Craxi I da responsabile dell'Industria.



Celebre anche per essere un "viveur" e un assiduo frequentatore delle notti romane - in particolare di quel "Tartarughino" che fu un buen retiro serale per diversi esponenti della Prima Repubblica - Altissimo, volto abbronzato, fronte ampia e immancabile basettone, fu travolto, come tanti altri, dal principale processo giudiziario di Mani Pulite, l'inchiesta sulla maxitangente Enimont. Lo scandalo delle mazzette da 150 miliardi non travolse solo Altissimo coinvolgendo nomi celebri come La Malfa o Forlani e sotterrando, di fatto, il Pli. Altissimo, che nel 1993 ammise di aver ricevuto diversi milioni in maniera illecita, fu definitivamente condannato a 8 mesi nel 1998.



Venti anni dopo, con un libro scritto a quattro mani con Gaetano Pedullà e pubblicato nel 2012 tornerà su quegli anni raccontando le sue verità ed inediti retroscena sotto un titolo che non lasciava spazio a dubbi: «L'inganno di Tangentopolì.
Il suo percorso politico, però, non si concluse. Nel 2014, tornava infatti sulla scena con "I Liberali", movimento che, promuovendo il rilancio dell'economia e un'accelerazione sulle privatizzazioni, raggruppa, tra gli altri, alcuni pilastri del liberalismo italiano come Alfredo Biondi o Carlo Scognamiglio. E, fino a oggi, Renato Altissimo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA