Reggio Emilia, sottomessa e obbligata a sposare un giovane che non ama: i carabinieri salvano ventenne

Reggio Emilia, sottomessa e obbligata a sposare un giovane che non ama: i carabinieri salvano ventenne
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Giovedì 4 Giugno 2015, 15:32 - Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 16:26
Non solo non hanno accettato il fidanzato della figlia, imponendo alla ragazza di lasciarlo, ma, a sua insaputa, avevano combinato un matrimonio con un connazionale che la promessa sposa nemmeno conosceva.

Protagonista della vicenda, una 20enne marocchina, sottomessa dalla famiglia dopo avere rifiutato una unione combinata, riuscita a fuggire alla sorveglianza dei familiari e, salvata dai Carabinieri di Castelnovo Monti, nel Reggiano, ora collocata in una struttura protetta.



Nei guai, sono finiti i due genitori della giovane, di 54 e 50 anni, il fratello 33enne e le 2 sorelle di 27 e 30 anni che i militari denunciato alla Procura di Reggio Emilia per il reato di violenza privata in ambito familiare. L'altra mattina la ragazza, uscita sotto la stretta sorveglianza di una sorella, ha approfittato di un momento di distrazione di quest'ultima per fuggire e rifugiarsi presso l'abitazione di una famiglia di italiani che ha lanciato l'allarme al 112. Agli uomini dell'Arma giunti sul posto la ragazza ha raccontato e poi denunciato quanto era costretta a subire. I Carabinieri hanno appurato che i genitori, con la compiacenza attiva degli altri figli, da diversi mesi osteggiavano la ragazza non condividendo lo stile di vita troppo occidentale e soprattutto la sua storia di amore con un connazionale arrivando a sottrarle il passaporto e il cellulare per evitare di comunicare cin l'esterno.



La giovane poteva uscire da casa solo sotto stretta sorveglianza delle sorelle. L'intenzione dei familiari era quella di impedirle di sposarsi con l'uomo che amava avendo loro già combinato, contro il suo volere, un matrimonio con un altro cittadino marocchino sconosciuto alla ragazza. Raccolta la denuncia e svolti i primi accertamenti i Carabinieri hanno allontanato la 20enne dal nucleo familiare collocandola in una struttura protetta.



Successivamente i carabinieri hanno precisato che la giovane marocchina, protagonista della vicenda, non ha un fratello e due sorelle ma tre sorelle.
Ad essere denunciati per violenza privata in ambito familiare, quindi, sono stati i due genitori della ragazza, di 54 e 50 anni, e le tre sorelle di 33, 27 e 30.
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