Ravenna, esecuzione in spiaggia tra i bagnanti: ucciso dal killer con 4 colpi alle spalle

Foto di repertorio
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Sabato 12 Settembre 2015, 18:18 - Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 17:19
L'assassino, senza un movente decifrabile nelle prime indagini, gli si è avvicinato fino a ridosso del muretto in cemento armato che separa il parcheggio dalla spiaggia.



E senza nemmeno scavalcare il manufatto, gli ha sparato quattro colpi in successione da distanza ravvicinata con una calibro 22, per poi scappare tra le case, poco prima delle 15 a Casalborsetti, sul litorale ravennate nord.



Due proiettili hanno ucciso Mor Seye, incensurato, 46enne venditore ambulante senegalese: uno l'ha centrato alla base della testa e l'altro a metà del tronco, in corrispondenza di organi vitali. Seye in quel momento stava mangiando una pesca seduto su un pattino lasciato in secca sulla spiaggia tra gli stabilimenti balneari Adriatico e Oasi, a ridosso di piazza Primaro. Era girato verso il mare, non si è probabilmente nemmeno accorto di ciò che gli stava accadendo.



Si è accasciato di botto privo di vita. Ad assistere alla scena sia una ragazza che stava prendendo il sole in spiaggia sia un giovane che stava giocando a racchettoni: è stato lui ad andare da uno dei gestori dei due stabilimenti limitrofi al punto in cui il senegalese è stato ucciso, per avvertirlo che c'erano appena stati degli spari.



Una situazione che lì per lì a molti è sembrata inverosimile: perchè i quattro colpi erano stati percepiti dai più come esplosione di mortaretti; e perchè, anche da vicino, sembrava che il 46enne stesse dormendo su quel pattino, come del resto era stato visto fare tante altre volte. Poi un piccolo rivolo di sangue ha fatto intuire la portata dell'accaduto.



Al loro arrivo gli operatori del 118 non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri del nucleo Investigativo e della Scientifica, insieme a quelli della Stazione. A coordinare direttamente i rilievi sono giunti il Pm di turno Lucrezia Ciriello e il Procuratore capo Alessandro Mancini.



«La cosa è molto complicata», ha sottolineato quest'ultimo rispondendo ai giornalisti in merito a un eventuale movente. Al momento nessuna ipotesi è scartata a priori, anche se finora non sono emersi elementi che possano fare pensare a un delitto di stampo razzista. Di sicuro va scartato l'omicidio maturato all'interno della comunità senegalese visto che i testimoni parlano di un aggressore con carnagione chiara, capelli brizzolati e barba, sulla quarantina e con maglietta dai colori vivaci.



Non è chiaro se sia fuggito a piedi o a bordo di un'utilitaria, per ora comunque è riuscito a fare perdere le proprie tracce. Nessuna notizia nemmeno della calibro 22. I carabinieri hanno già organizzato vari posti di controllo e stanno setacciando gli impianti video sparsi per la località rivierasca. Seye abitava nella non distante Lido Adriano anche se ufficialmente risiedeva a Padova.



Secondo gli amici connazionali arrivati sul posto alla spicciolata, era dal '93 che viveva in Italia.
E quando la ditta padovana per la quale lavorava era fallita, si era trasferito sul litorale ravennate, dove vive un fratello, per vendere mercanzia in spiaggia. «Una brava persona - ha continuato a ripetere tra le lacrime un suo giovane amico - che non ha proprio mai dato fastidio a nessuno».
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