Priebke, scontro sui funerali a Roma
Vicariato: nessuna cerimonia in chiesa
Marino: Roma città anti-nazifascista

Priebke, scontro sui funerali a Roma Vicariato: nessuna cerimonia in chiesa Marino: Roma città anti-nazifascista
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Sabato 12 Ottobre 2013, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 12:43

Si svolgeranno a Roma, probabilmente marted, i funerali di Erich Priebke, l'ex ufficiale delle SS morto ieri nella capitale all'et di 100 anni. Paolo Giachini, avvocato di Priebke, aveva annunciato che la cerimonia funebre sarebbe stata celebrata in una chiesa del centro della Capitale. Ma il sindaco Ignazio Marino ha chiarito: «Roma città anti-nazifascista, nessun funerale solenne». Netto anche il Vicariato secondo cui «non è prevista nessuna celebrazione esequiale in una chiesa di Roma per Erich Priebke».

«Ha diritto ai funerali in chiesa, saranno i forma privata». «I Patti Lateranensi prevedono che ciascuno possa fare pratiche religiose laddove la sede lo consente. Per cui anche Priebke ne ha diritto. La chiesa è dei fedeli e Priebke era un fedele», sostiene invece il legale di Priebke aggiungendo che i funerali saranno in «forma privata». «Da 2mila anni non è mai stato cacciato nessuno da una chiesa e non mi risulta che si possa fare neppure legalmente», prosegue l'avvocato Paolo Giachini. «Sarà comunque una cerimonia funebre privata - ha specificato Giachini - parteciperanno parenti e amici stretti. Non deve avere un tono che possa avere riscontri politici e di solennità. Per fissare con precisione il luogo dei funerali aspettiamo il certificato di morte affinchè si possa traslare la salma». E sulla sepoltura aggiunge: «Mi vedrò con i figli e decideremo. Comunque decine di persone hanno offerto la loro tomba di famiglia per Priebke. Anche il sindaco di un paese ha riferito, in quanto cattolico, è pronto ad ospitarlo in un suo cimitero. È un fatto umano. Comunque ho anche spazio nella mia tomba di famiglia e gli cederei volentieri pure il mio posto».

Marino: Roma città anti-nazifascista, nessun funerale solenne. «Ho concordato con Prefetto e Questore che sarà negata qualunque forma di funerali solenni. Roma è una città antinazifascista che ha sofferto drammaticamente»: così il sindaco di Roma Ignazio Marino commenta la possibilità che i funerali di Erich Priebke siano celebrati a Roma. «Proprio nei giorni in cui si ricorda il 70/° anniversario del rastrellamento del ghetto, - dice Marino - Roma non può diventare luogo di manifestazioni a favore di chi ha inflitto tanta sofferenza nelle persone che vivono in questa città».

«Sepoltura a Roma sarebbe un'offesa». «Credo che sarebbe un'offesa per Roma, città antifascista e antinazista, avere la sepoltura di Priebke» ha risposto Marino a chi gli chiedeva un commento sull'eventualità della sepoltura di Priebke nella Capitale. «Però io sono il sindaco di Roma - ha aggiunto - devo rispettare la legge, in questo momento gli uffici stanno verificando se ci sono le possibilità legali per rifiutare la sepoltura a un criminale nazista in una città antinazista e antifascista, come è Roma. Se ci fosse la necessità di un voto del Consiglio comunale, io certamente seguirei quella strada».

Questura e Prefettura in allerta: no a funerali in forma solenne. «In relazione alla paventata ipotesi che i funerali dell'ex ufficiale delle SS Erich Priebke, avranno luogo martedì prossimo in una chiesa del centro storico della capitale, il Questore Fulvio della Rocca, d'intesa col Prefetto Giuseppe Pecoraro, vieterà qualsiasi forma di celebrazione in forma solenne»: lo ha annunciato la Questura, assicurando che adotterà comunque tutte le misure di sicurezza adeguate nel caso di una celebrazione privata dei funerali in chiesa, che non sarebbe comunque vietata.

Vicariato: nessun funerale in chiesa. «Non è prevista nessuna celebrazione esequiale in una chiesa di Roma per Erich Priebke» ha comunicato il Vicariato, sgombando così il campo dalla possibilità ventilata dall'avvocato di Priebke che le esequie venissero celebrate martedì in una chiesa del centro di Roma proprio un giorno prima dell'anniversario dei 70 anni dalla deportazione degli ebrei dal ghetto di Roma.

Dall'Argentina arriva il no alla sepoltura di Erich Priebke nel paese. In un twitter, il ministero degli Esteri di Buenos Aires aveva comunicato in precedenza che il ministro degli Esteri Hèctor Timerman «ha dato ordine di non accettare alcuna misura che consenta l'ingresso dei resti del criminale nazista Erich Priebke in Argentina». «Gli argentini non accettano questo tipo di affronti alla dignità umana», ha reso noto la stessa fonte dopo l'annuncio di ieri secondo cui Priebke sarebbe stato sepolto a fianco della moglie a Bariloche.

Ma il legale di Priebke ribatte: «Non esiste un no del governo argentino all'ingresso della salma nel Paese perchè non è stata fatta ancora alcuna richiesta». Davanti all'abitazione romana di Priebke ci sono dei fiori. «Sono stati messi da tanta gente comune, a differenza di quello che si è sempre voluto far credere sull'odio verso di lui» ha commentato Giachini.

Le polemiche. «Pure i funerali a Roma? Eh ma immaginavo che lo avrebbero mollato qui. In Argentina mica lo vogliono. Ora il rischio è che abbia anche una tomba a Roma e che questa diventi un luogo di pellegrinaggio. Come è stato per Mussolini» è la reazione di Giulia Spizzichino, ebrea romana di 86 anni, con alle spalle una famiglia sterminata tra il rastrellamento del Ghetto e le Fosse Ardeatine. «È davvero incredibile. È morto come un angelo sul divano. Lucido, senza rinnegare nulla. È proprio vero era imparentato col demonio...». «Perchè non lo rimandano in Germania? Non è bastato tutto quello che ha detto? Non so se la comunità ebraica vorrà fare qualcosa, ma sicuramente qui a Roma non lo vogliamo».

Anpi: le autorità vigilino. «Abbiamo saputo che i funerali del nazista Priebke si terranno a Roma in una chiesa del centro - aveva detto il presidente dell'Anpi di Roma, Francesco Polcaro, nella prima mattinata - L'Anpi di Roma ribadisce che questi funerali non possono trasformarsi in una manifestazione di apologia del nazi-fascismo. Chiediamo alle autorità competenti di vigilare su questo punto e procedere, secondo le legge italiana qualora si manifestasse con simboli, gesti, slogan contrari alla nostra Costituzione. In questo caso il problema non sarebbero i morti ma i vivi».

La comunità ebraica. «La decisione presa dal Vicariato è unica nella storia. Credo lasci il segno di non rimanere indifferenti davanti alle tragedie umane». Così il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. «Non si può essere anti-semiti se cattolici» ha aggiunto.

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