Cameriere bengalese ucciso a Pisa, fuggito in Tunisia anche il secondo ricercato

Cameriere bengalese ucciso a Pisa, fuggito in Tunisia anche il secondo ricercato
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Sabato 19 Aprile 2014, 13:20 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 10:44

Anche il sedicenne denunciato per favoreggiamento personale e parente di Hamza Hamrouni, il killer di 27 anni del cameriere bengalese Zakir Hossain, morto per il pugno sferratogli durante un'aggressione senza motivo in pieno centro a Pisa domenica notte, si rifugiato in Tunisia.

La notizia riportata stamani da alcuni quotidiani è stata confermata in ambienti investigativi. Il giovane è partito martedì scorso da Malpensa insieme ad Hamrouni con un volo diretto a Tunisi quando si era già diffusa la notizia che Hossain era morto.

Guarda il video dell'aggressione

Per ora tuttavia il sedicenne non è considerato un fuggitivo, ma soltanto irreperibile in quanto la procura non sembra intenzionata a chiederne l'arresto, misura cautelare che invece è già stata presentata al Gip per il parente ventisettenne. A quel punto se il giudice delle indagini preliminari accogliesse la richiesta degli inquirenti Hamrouni sarebbe da considerarsi un latitante.

L'auspicio della famiglia di Zakir Hossain, composta dalla giovane vedova e dai tre figli, «è che sia assicurato alla giustizia l'autore dell'omicidio affinchè sia processato e risponda dell'atroce delitto di cui si è macchiato». È quanto si legge in una nota resa pubblica dal legale di fiducia, Giovanni Frullano. Con la lettera la famiglia ingrazia per il lavoro svolto procura e polizia. «Devo ringraziare - prosegue Frullano - anche il sindaco di Pisa Marco Filippeschi e l'intera amministrazione comunale per come si sono prodigati in favore della famiglia di Zakir, facendo fronte a ogni esigenza e rendendosi parte attiva per l'apertura del conto corrente bancario destinato a ricevere i contributi di solidarietà per la famiglia stessa, ma anche il medico legale Stefano Lelli, che ha accettato l'incarico di consulente della famiglia». Infine, il legale sottolinea che «la moglie e la figlia più grande di Zakir hanno preso atto anche delle iniziative di solidarietà che si stanno muovendo in loro favore in città e ringraziano con commozione per la grande sensibilità dimostrata dal Comune e dai cittadini pisani».

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